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Estradato il boss Prudentino
Estradato il boss Prudentino | © n.c.BRINDISI - Con un volo proveniente da Valona (ALBANIA) e scortato da personale dell’Interpol, giungerà in mattinata presso l’aeroporto di Roma Fiumicino il boss della Sacra Corona Unita Albino PRUDENTINO, arrestato il 29 settembre 2010 nel corso dell’Operazione “CALIPSO”, condotta dal R.O.S., che ha smantellato i vertici della frangia brindisina della Sacra Corona Unita ed in particolare del noto clan dei mesagnesi egemone in provincia di Brindisi. All’arrivo presso lo scalo aeroportuale italiano, ad Albino PRUDENTINO, indagato per “associazione mafiosa, associazione per delinquere finalizzata al traffico ed allo spaccio di sostanze stupefacenti ed estorsione, con l’aggravante del metodo mafioso”, verrà notificata, a cura di personale della Polizia di Frontiera e di militari del R.O.S., un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Lecce, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce (provvedimento restrittivo confermato dal Tribunale del Riesame). Successivamente l’indagato verrà trasferito in carcere a disposizione delle autorità giudiziarie procedenti. Alle ore 04.00 del 29 settembre 2010 era scattata, fra le due sponde dell’adriatico, un’imponente operazione del R.O.S., del Comando Provinciale di Brindisi e delle Forze Speciali della Polizia Albanese, che aveva consentito la cattura di altri 9 boss della Sacra Corona Unita (1 di essi, localizzato in THAILANDIA e costantemente monitorato dal R.O.S., era stato arrestato al suo rientro in ITALIA, il 30.09.2010, presso l’aeroporto di Milano Malpensa). Il provvedimento cautelare era scaturito da un’indagine condotta dal R.O.S. sin dal 2007 sul
clan “VITALE” di Mesagne (BR), facente capo al detenuto VITALE Antonio, esponente di vertice della
Sacra Corona Unita brindisina e diretta emanazione del capo storico Pino ROGOLI.
Tutti gli arrestati, fra i quali Albino PRUDENTINO, sono accusati di aver ricostituito, di fatto, la struttura di vertice della Sacra Corona Unita fondata da Giuseppe ROGOLI, al quale continuavano a far riferimento. È stato documentato, in particolare, il processo di riorganizzazione del sodalizio, che aveva progressivamente esteso la sua influenza da Mesagne ai comuni limitrofi di Ostuni, Oria e Ceglie Messapica, imponendo nuove regole di rigida divisione territoriale, con un referente per ciascuna località e la delimitazione del raggio d’azione dei gruppi affiliati ai rispettivi territori. Era stata inoltre esclusa la possibilità di reclutamento in aree diverse da quelle direttamente controllate, per evitare le tensioni verificatesi in passato. Il sodalizio aveva poi assunto un ruolo centrale nel traffico di cocaina, avvalendosi per gli approvvigionamenti di due autonomi canali in Piemonte e Calabria. Il narcotico veniva successivamente distribuito con un’articolata rete di spaccio in Puglia ed Emilia Romagna.
È stato accertato anche il coinvolgimento del sodalizio nel controllo di centri scommesse on-line e di sale da gioco, con l’imposizione di forniture di slot machine, da parte del noto PRUDENTINO Albino. Quest’ultimo, già inserito nella rete dei contrabbandieri affiliati alla S.C.U., è ritenuto responsabile, unitamente al VICIENTINO Daniele (latitante), anche di un’estorsione commessa in danno dei titolari di una società di scommesse di Ceglie Messapica, costretti a versare all’organizzazione un importo annuo di 10 mila euro. Proprio Albino PRUDENTINO, localizzato a Valona (ALBANIA) da militari del R.O.S. e da personale del Servizio Cooperazione Internazionale di Polizia del Ministero dell’Interno, era stato tratto in arresto nel corso di un’operazione congiunta condotta dal R.O.S., dalle forze speciali della polizia albanese e da personale del Servizio Cooperazione Internazionale di Polizia del Ministero dell’Interno. PRUDENTINO Albino, venerdì 1° ottobre 2010, avrebbe inaugurato un casinò nella città di Valona. Nel complesso, l’indagine “CALIPSO” ha confermato i rapporti di cooperazione tra i principali sodalizi mafiosi dell’area, funzionali soprattutto al controllo del locale traffico di stupefacenti, evidenziando come la “
S.C.U.” brindisina, allentati gli storici interessi nel contrabbando di t.l.e., abbia rimodulato le proprie strategie criminali, individuando anche nel settore del gioco lecito, nuove e remunerative fonti di guadagno.
(Comunicato del Ros dei carabinieri di Brindisi)
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