Si dovrà ancora attendere qualche giorno per i funerali di Guido Prudenzano, l’operaio originario di Sava ma residente da tempo a Uggiano Montefusco, frazione di Manduria, morto venerdì scorso mentre lavorava con una smerigliatrice che gli ha provocato una ferita alla gamba risultata mortale. Motivo dell’estenuante attesa che sta logorando la già distrutta famiglia del 53enne, l’esame autoptico che dovrebbe essere fatto domani, giovedì.
Ad eseguirla sarà il medico legale leccese, Alberto Tortorella su incarico del pubblico ministero Francesco Ciardo che ha aperto un’inchiesta e che ha iscritto sul registro degli indagati i rappresentanti legali dell’azienda (un atto dovuto evidentemente), dalla quale il lavoratore era regolarmente assunto.
All’autopsia prenderà parte anche il medico legale Marcello Chironi in qualità di consulente degli indagati. Il primo esame necroscopico aveva individuato una profonda ferita da taglio alla parte interna della coscia sinistra con copioso sanguinamento dovuto con molta probabilità alla recisione dei muscoli e dell’arteria femorale con conseguente emorragia inarrestabile. Inutili saranno stati i tentativi dei sanitari del 118 fatti intervenire sul posto dai colleghi di Prudenzano. Il personale dell’ambulanza ha cercato di fermare l’emorragia con dei lacci emostatici che purtroppo non sono serviti a niente perché il cuore dello sfortunato metalmeccanico si è fermato prima dell’arrivo all’ospedale Santissima Annunziata dove il mezzo di soccorso era diretto.
Sulla esatta dinamica dell’incidente hanno invece lavorato i tecnici dello Spesal, il servizio di prevenzione infortuni e salute nei luoghi di lavoro della Asl che ha consegnato una relazione al magistrato competente.
Dalle prime informazioni raccolte, Prudenzano stava lavorando in un capannone della zona industriale di Taranto e stava usando un flex che per cause ignote lo ha colpito con la parte del disco sulla coscia sinistra. La ferita molto profonda ha cominciato a sanguinare copiosamente e sono così partite le richieste di aiuto. Non si conoscono i tempi di chiamata e di arrivo dei soccorsi, sarà materia questa delle indagini condotte dai carabinieri del comando provinciale di Taranto e degli specialisti dello Spesal, si sa invece quello che è accaduto dopo. I sanitari del 118, resosi conto della gravità della ferita, hanno tentato di bloccare l’emorragia stringendo dei lacci alla base dell’inguine nella speranza di interrompere la circolazione arteriosa. Un’operazione tentata per tutto il tragitto dal luogo dell’incidente sino all’ospedale dove il 53enne è arrivato che non respirava più. La morte quindi, almeno apparentemente, ma sarà l’autopsia ad accertarlo, sarebbe sopraggiunta in pochi minuti per dissanguamento che non ha lasciato scampo all’operaio rimasto cosciente sino a pochi attimi prima della fine.
Intanto la piccola comunità di Uggiano dove l’uomo viveva con la moglie e due figlie di 15 e 16 anni, attende con ansia il ritorno a casa di Guido per rendergli omaggio nel funerale che con molta probabilità si terrà venerdì prossimo. Prudenzano era molto conosciuto nella frazione dove era anche attivista del Comitato Cittadino di Uggiano Montefusco.
N.Din.
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