Domenica, 20 Luglio 2025

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Arrestati e liberati: «accuse infondate»

Arrestati e liberati: «accuse infondate» Arrestati e liberati: «accuse infondate» | © n.c.MANDURIA - Sono stati scarcerati dopo diciassette giorni di carcere i due manduriani, Antonio Pichierri, di 21 anni e Alessio Scialpi di 19, finiti in galera il 29 maggio scorso perché ritenuti responsabili di una serie di rapine e scippi ad anziani nei comuni di Sava e Torricella. Il Tribunale del Riesame, presidente Pietrangeli, li ha fatti uscire dal carcere di Taranto. Picchierri che era difeso dall’avvocato Lorenzo Bullo del tutto libero mentre Scialpi, assistito dall’avvocato Davide Parlatano, si trova ai domiciliari con la restrizione del braccialetto (perché al momento dell'arresto era già ai domiciliari per altri procedimenti pendenti). I giudici hanno  accolto la tesi difensiva revocando la misura restrittiva in cella chiesta dal pubblico ministero che li aveva indagati e firmata dal gip Valeria Ingenito. Il penalista Bullo, soprattutto, ha convinto il giudice circa la mancanza di elementi per giustificare il provvedimento nei confronti del suo assistito sui cui, nel corso dell’udienza di ieri, sono sorti dubbi circa la sua reale presenza fisica sui luoghi dove si sono svolti gli episodi criminali da cui è nata l’inchiesta. Il difensore ha presentato un’indagine difensiva supportata da tabulati telefonici ed altri rilievi tecnici che mette in discussione la ricostruzione fatta dai carabinieri della compagnia di Manduria autori delle indagini. Per Scialpi, invece, le cose sono andate diversamente perché il testimone di uno degli episodi per cui si procede lo ha riconosciuto fotograficamente. Gli investigatori avevano indicato i due come possibili autori delle rapine sulla base della descrizione fisica fornita dalle vittime ed anche dalla visone delle immagini di alcune telecamere di videosorveglianza che riprendevano le scene delle rapine. Un terzo presunto complice, il manduriano Giulio Modeo di 20 anni, è rimasto in carcere perché il giorno della retata era già detenuto per altri reati. Un quarto ragazzo minorenne risulta invece indagato a piede libero.

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