L’Acquedotto pugliese si porta il lavoro avanti per le trincee drenanti in contrada Masseria La Marina sulla costa manduriana. Mentre negli appositi uffici della Regione Puglia sono ancora in corso le procedure di valutazione sull’impatto ambientale del progetto di fattibilità tecnica ed economica per il riutilizzo dei reflui trattati dal nuovo depuratore consortile di Sava e Manduria, sui 6 ettari donati dal comune di Manduria l’ente idrico ha già aperto il cantiere. E i primi escavatori sono entrati già in funzione scavando qua e là piccole aree di circa cinque metri quadrati e profondi una ottantina di centimetri.
Si tratta dei saggi archeologici, prima tappa dei grandi lavori di scavo per la creazione dei bacini artificiali dove confluiranno i reflui provenienti dall’impianto di depurazione situato in zona Urmo-Belsito, marina di Manduria (Specchiarica) sul confine territoriale del comune di Avetrana.
I lavori di scavo archeologico, da come è riportato sulla cartella che apre il cantiere, sono iniziati il primo agosto mentre l’ultimazione è prevista per il 12 settembre. Il direttore del cantiere è l’ingegnere Arnesano mentre il responsabile è l’ingegnere Emilio Tarquinio, titolare dell’intera opera idrica fognaria composta da quattro «stazioni»: vasche di raccolta e di spinta dei reflui «freschi» nel vecchio depuratore che si trova alla periferia di Manduria quasi inglobato nell’abitato; impianto di trattamento e di depurazione in zona Urmo-Belsito; trincee drenanti per lo scarico al suolo in contrada Masseria La Marina (luogo degli scavi archeologici); infine vasche di raccolta dei reflui depurati destinati ad uso irriguo, civili e agricolo. Costo complessivo dell’opera che sarà finanziata dalla Regione Puglia e quindi da Aqp, è pari a circa 25milioni di euro, somma che sarà poi recuperata con le cartelle a carico degli utilizzatori finali (residenti di Manduria, Sava e, in futuro, delle marine manduriane).
Attualmente le trincee drenanti di prossima, a questo punto, costruzione, saranno proporzionate per accogliere cinquemila metri cubi di reflui al giorno. Più avanti, il progetto parla dal 2036, la capacità sarà raddoppiata a 10 mila metri cubi al giorno per cui sarà necessario prevedere un sistema di riutilizzo adeguato (uso irriguo, civile e scarico complementare a mare) per evitare lo straripamento dei bacini di racconta in contrada Masseria Marina.
Tutto questo con il bene placido degli amministratori del comune di Manduria che con la variante al piano urbanistico hanno sbloccato il vincolo esistente sui seimila metri quadrati di terreno e donato a scatola chiusa all’Acquedotto pugliese. Un regalo passato in Consiglio comunale con il voto compatto della maggioranza contro il parere della minoranza che ha tentato di opporsi evidentemente inutilmente. Non si danno invece pace gli ambientalisti contrari all’opera. L’associazione Azzurro Ionio, ad esempio, ha recentemente lanciato una raccolta fondi per finanziare un ricorso al Tar di Lecce contro la delibera comunale di variante e donazione dei sei ettari approvata dalla maggioranza politica della città Messapica.
Nazareno Dinoi su Quotidiano di Taranto
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8 commenti
Laserra Francesco
lun 22 agosto 2022 09:01 rispondi a Laserra FrancescoSpero vivamente che il depuratore in Questione serva anche le residenti di tutta la marina di Manduria adesso lasciata a sestessa dal comune ladopera solo come mucca da muncere
senza cuore
lun 22 agosto 2022 11:15 rispondi a senza cuoremano libera alle ruspe!
Gregorio 1
dom 21 agosto 2022 02:57 rispondi a Gregorio 1Mi chiedo: -“ ..ma se gli appositi uffici della Regione Puglia sono ancora in corso le procedure di valutazione sull’impatto ambientale del progetto di fattibilità tecnica ed economica per il riutilizzo dei reflui trattati , PERCHÉ l’ AQP INIZIA I LAVORI !??? IL Sindaco e amministratori avranno la coscienza sporca
Ntuninu
dom 21 agosto 2022 07:35 rispondi a Ntuninu...e beh !!! Comu si tici : "La festa nanzi e lu Santu retu " , cussì funziona a Manduria !!
Vincenzo
dom 21 agosto 2022 02:13 rispondi a VincenzoDa quanto precedentemente letto, l'associazione Azzurro Ionio, di è resa disponibile a patrocinare il ricorso al TAR. Per tale ragione, poiché il ricorso non è gratuito, dopo aver fatto due conti, fiducioso che il mio esempio fosse seguito da altri, ho fatto un versamento per supportare l'iniziativa. Mi piacerebbe conoscere quante persone, a tutt'oggi, hanno fatto lo stesso. Azzurro Ionio vorrà fornire notizie
Pina
dom 21 agosto 2022 01:03 rispondi a PinaBla bla bla, a parlare contro il depuratore siamo tutti bravi, i fatti ci vogliono!!!! Bloccare questi lavori è possibile, si va sul posto con mezzi pesanti x bloccare il passaggio e poi tutta la popolazione di Manduria e avetrana . Facciamo finta di andare al concerto di una grande star
Enzo Caprino
dom 21 agosto 2022 12:30 rispondi a Enzo CaprinoIntanto bisogna vedere se il contratto tra AqP ed Amministrazione Comunale è stato firmato; poi bisogna augurarsi che il ricorso sia fatto veramente. Non sarebbe male se anche tutti i consiglieri di opposizione che hanno votato contro ne facessero un altro: ci sono tre avvocati in opposizione ed il ricorso si potrebbe preparare in breve tempo. La politica esige l'azione : mai dimenticarsi di questo. Infine un controllo di polizia non guasterebbe.
Giorgia nese
dom 21 agosto 2022 08:02 rispondi a Giorgia neseConcordo in tutto, se l'opposizione ha sentore di "stranezze" è suo dovere far intrvenire i controlli! Un piccolo refuso nell'articolo: 6 ettari sono 60mila metri quadri, non 6mila