Quando comunichiamo sui social abbiamo una doppia responsabilità: esprimiamo un nostro pensiero attraverso un mezzo che lo amplifica e lo fa arrivare anche a persone che potenzialmente non conosciamo.
Il concetto di libertà democratica non deve essere confuso con “dico quello che voglio, quando voglio, come voglio, perché questa è casa mia”. Bene, non è casa nostra, ma un ambiente in cui abitano altre persone che, il più delle volte, si “conoscono” solo virtualmente e non realmente e quindi non si conoscono.
Il problema quindi dov’è?
Il problema nasce quando questa libertà non segue regole di buon comportamento e educazione.
Quelle stesse regole che non scritte, ma sottintese applichiamo nella vita reale e sarebbero da utilizzare, anche, in rete: salutare, dare il benvenuto, ascoltare prima di aggredire verbalmente, non offendere, moderare i toni. Non sarà casa nostra, ma rimane un ambiente in cui ogni singola azione serve a creare la nostra identità digitale, il nostro biglietto da visita.
Giusy Caraccio
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