E se il dicastero per i disabili fosse una scusa? | © n.c.Carissimi amici e lettori della Voce di Manduria, oggi vi “rubo” pochissimo tempo, sarò breve. Voglio esprimere pubblicamente il mio pensiero personale sulla scelta del Governo Conte di istituire un ministero per la Famiglia e la Disabilità. Che a mio modesto avviso, è una cosa buona e giusta. Però... bisogna fare attenzione quando si pronuncia la parola "diversamente abili" soprattutto in un discorso programmatico come quello di ieri al Senato, dove tale riferimento non è stato accompagnato minimamente da nessun tipo di contenuti specifici riguardo possibili interventi che possano interessare la mia categoria.
Su questo punto, ho il fondato timore che le risorse destinate a quel ministero man mano si dissolvano nel nulla (ammesso che esistano davvero, ho i miei dubbi), per essere poi distribuite in altri settori e ad altre opere, magari non urgenti. Certo, aver scelto per quel dicastero il leghista Lorenzo Fontana, non ci offre alcuna garanzia che le nostre istanze possano essere effettivamente ascoltate. Insomma, dopo l'ottima legge sul "Dopo di Noi", prevedo tempi duri e bui per NOI. Ci sarà da soffrire, ancor di più.
Mi auguro che si possa dire sempre ciò che si pensa, anche se la politica è una materia molto ostica da affrontare. Ma io parlo in questo caso, in qualità di addetto ai lavori, diciamo così. Ormai, sono quasi 30 anni di onorata carriera, volendo fare una battuta seria. Sono molto preoccupato, per il futuro. Ho paura, che i disabili vengano usati e basta, per riempirsi la bocca di belle parole, di promesse. Noi e le nostre care ed amate famiglie che sudano letteralmente le classiche sette camicie per farci vivere in modo più che dignitoso, abbiamo bisogno di fatti. Perchè, è con quelli che si campa. Un ultima cosa: viva la famiglia, di qualsiasi colore sia e in qualsiasi forma essa si manifesti.
Claudio Rimoli
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