Martedì, 16 Aprile 2024

Di calice in calice

MALUENTU 2016 VALLE DEL TIRSO IGT

MALUENTU 2016 VALLE DEL TIRSO IGT MALUENTU 2016 VALLE DEL TIRSO IGT | © n.c.

Lasciamo nuovamente la penisola per spostarci in Sardegna, questa volta in provincia di Oristano a Cabras dove ha sede l’azienda vinicola Contini che affonda le sue radici da 120 anni tramandando di padre in figlio le tradizioni, la tecnica ed i segreti di famiglia.

Il rappresentante in degustazione è il MALUENTU 2016 VALLE DEL TIRSO IGT 13,5% vol. ottenuto da un assemblaggio con il Nieddera, uve autoctone di antichissime origini, ed altre uve rosse della zona come previsto da disciplinare di produzione. (Maluentu è una piccola isola sarda, conosciuta anche come Isola di Mal di Ventre). Mi piace riportare il motto che la cantina ha coniato per questo suo vino “Facciamo di terra, virtù”. Grazie ad alcune note di Cantina scopriamo come il Nieddera prende vita.

Dopo la vendemmia le uve vengono portate alle stazioni di pigiadiraspatura, prosegue poi la fermentazione con macerazione delle bucce per 8/10 giorni e pressatura soffice.
Il mosto viene travasato In acciaio o cemento vetrificato alcuni mesi per la prima fase di vinificazione
L’affinamento prosegue sempre nelle già citate vasche in cemento vetrificato e serbatoi in acciaio mentre una parte in piccole e botti, prosegue il suo affinamento per alcuni mesi in bottiglia prima della commercializzazione.

Venendo alla nostra degustazione partiamo con l’esaminare il Maluentu dall’aspetto visivo presentandosi limpido di un bel colore rosso rubino con una buona consistenza nel bicchiere.

Al naso risulta essere intenso, complesso per il numero di famiglie aromatiche riscontrate sicuramente di qualità fine. Sicuramente si ritrovano sentori floreali (violetta) frutti rossi come la prugna, aroma di pepe, salvia, noce moscata.

Ora non ci resta che assaggiarlo quindi capire come risponde all’analisi gusto/olfattiva; al palato si presenta secco, caldo ed abbastanza morbido (morbidezze); fresco, abbastanza tannico ed abbastanza sapido (durezze). Sicuramente un vino di corpo con una buona persistenza nel cavo orale, abbastanza equilibrato in quanto tende a strizzare l’occhio più verso le morbidezze, intenso. La qualità è fine, il suo stato evolutivo pronto; nel complesso è abbastanza armonico perché come detto prima le morbidezze sono più accentuate. (sicuramente ha buoni margini di affinamento ed evoluzione, quindi una bottiglia degustatela subito l’altra trovatele un posto nella vostra cantina e lasciatela affinare).

Per questo vino con un vitigno così lontano dalle nostre abitudini ma che per alcuni aromi richiama alcune similitudini salentine per via dell’irruenza del sole (che brucia la terra) e del mare, abbiamo pensato un doppio abbinamento:

Il primo abbinamento uno sfizioso piatto di gnocchetti sardi, ceci neri salentini e guanciale. I ceci neri (ricchi di fibre e proteine infatti sono un’eccellente fonte di fosforo, potassio, magnesio e ferro) sono tipici della zona salentina, essendo più duri necessitano di un ammollo più lungo ma la cottura è come per quelli bianchi, restano sempre “al dente”, grazie al mio fruttivendolo di fiducia Antichi Sapori ho avuto modo di riscoprirli.

L’incontro tra questo piatto ed il Maluentu ha creato un buon connubio, malgrado la sensazione erbacea più pronunciata dei ceci neri, assieme al leggero aroma di rosmarino usato ed alla delicata grassezza del guanciale il piatto ha risposto con sapori per nulla roboanti legandosi discretamente alla vellutata consistenza del vino

Per il secondo piatto come sempre ho fatto ricorso al mio macellaio di fiducia Daniele Vitale che mi ha fornito una succulenta Entrecote (taglio ricavato dal costato) di scottona (vitello femmina di 15 mesi) nata e allevata in Puglia (Noci); la succulenza della carne, cotta senza aver aggiunto nulla se non una manciata di sale grosso, ha avuto un’ottima resa con il Maluentu. La sensazione è stata quella di una continua avvolgenza degli aromi prima data dalla succulenza propria del taglio di carne mentre la si masticava ritrovata poi sorseggiando il vino grazie alla sua corposità

Questo primo abbinamento ed avvicinamento con la realtà produttiva dell’azienda vinicola Contini promette bene con le altre tipologie di vini che mi sono state inviate. Non tarderemo a testare e degustare altri autoctoni sardi.

Campionatura d’assaggio gentilmente inviata da azienda vinicola Contini.

Per maggiori informazioni e curiosità www.marcomassaro.it

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