Lettera aperta di una moglie che assiste un marito con la Sla: "nell’urna pensate a chi soffre" | © n.c.Cari amici, quando domani entrerete nell’urna ricordatevi che chi governa la Regione e l’Italia vuole il male della mia famiglia. Con un marito e padre di famiglia bloccato dalla Sla da più di cinque anni, ci stanno negando il diritto all’assegno di cura.
Tutti i politici che seguono questa giostra delle illusioni e delle prese in giro del dare e non dare, sono tutti ben identificabili e se avete un minino di rispetto per la nostra sofferenza vi prego, non votateli perché un giorno chiunque si può trovare nella nostra situazione e vi garantisco che a un certo punto non c’è amore e pazienza che tengano. Siamo arrivati al traguardo, mensilmente abbiamo delle uscite fisse che non possiamo più affrontare e questi personaggi si stanno prendendo gioco di tanti ammalati gravissimi come mio marito Piero. Oggi ho avuto la conferma dal direttore del distretto socio sanitario di Manduria che siamo fuori dalla lista delle persone che prenderanno, chissà quando, l’assegno. Il nuovo bando regionale ha ribaltato totalmente i criteri di assegnazione e la situazione è questa: noi non rientriamo perché siamo proprietari di una casa la cui rendita castale ci toglie il diritto del sostegno. Come se la casa, che tra l’altro è chiusa, ci porterà da mangiare o ci aiuterà nell’assistenza di cui abbiamo bisogno. Io personalmente ho avuto diverse conversazioni con il presidente Michele Emiliano chiedendogli ogni volta di accelerare i tempi, ma ho ricevuto solo promesse e falsità fino a far pubblicare articoli sui giornali con promesse che a breve avrebbero pagato.Tutto falso. Oggi ho avuto la conferma che sono tutte falsità. Li chiami e non rispondono. Non voglio essere distolti dai loro impegni politici che in questo momento hanno la priorità su tutto.
Scusatemi se sono seccante ma vi chiedo aiuto. Questi politici la devono smettere di prendersi gioco delle nostre sofferenza. Grazie.
Rosanna Lochi
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