A sottolineare quanto le istituzioni siano indifferenti alla possibilità di crescita culturale collettiva pongo alla attenzione dei lettori il cattivo vezzo di molte amministrazioni comunali di adoperare, per la toponomastica cittadina, cartelli di pessima fattura in cui è indicato solo il cognome dell’illustre a cui la via è dedicata, appuntando il nome. Così capita di leggere ‘Via V. Bodini’; e come si chiamava? Vito? Vincenzo? Valerio? Cosa sarebbe costato scrivere ‘Vittorio’? E ‘Via R. Scotellaro’? Roberto? Rinaldo? Renato? Costava tanto ‘Rocco’? Lo so: è una piccola cosa, un dettaglio nel mare magnum delle puttanate pubbliche, però quel delicato arricchimento di erudizione generale che è consentito dalle intitolazioni delle strade credo sia importante. Con le dovute eccezioni: a San Giorgio Jonico, dopo la rotonda per Pulsano in direzione Taranto, si legge in bella vista: Via Pietro Germi Regista “Divorzio all’italiana” Bello. Non è difficile, vero?
Giuse Alemanno
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