Ti hanno chiesto se li conoscevi. Li avevi già visti nel locale, ma non li conoscevi. Hanno detto che quella scollatura era una provocazione, e che quei pantaloni così attillati ti rendevano terribilmente provocante. I loro clienti non erano certamente santi, ma tu…! Dai, non scherziamo. Come dire che uno che vede in giro una macchina che gli piace è autorizzato a rubarla, così se una donna gli piace può violentarla. Ti hanno chiesto se hai ceduto in fretta. Ceduto? Ti hanno immobilizzata e non hai potuto più difenderti. Hanno detto che, in fondo, ti è piaciuto. Ti hanno rubato il tuo diritto di essere donna e quegli avvocati dicono che ti è piaciuto? Ma farebbero e direbbero davvero tutto pur di lasciare i loro clienti liberi di stuprare. Il tuo ragazzo ti ha lasciata perché, secondo lui, se non li avessi provocati… Tuo padre ha limitato i tuoi spostamenti, perché pensa… Alla fine del processo i tuoi stupratori se la cavano con una condanna mite, che non sconteranno mai, mentre tu, unica vittima, sconterai la tua “condanna” finché campi.
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