Martedì, 23 Aprile 2024

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Addobbi natalizi, ?bello e sòrdido insieme

Addobbi natalizi, ?bello e sòrdido insieme Addobbi natalizi, ?bello e sòrdido insieme | © n.c.

Mettere insieme il bello col sudicio, il luminoso con l’indecoroso, normalmente è inconcepibile, ma se si vuole un esempio, basta guardare il Corso di Manduria addobbato a festa. Già, bisogna guardare intenzionalmente, perché siamo talmente abituati alle situazioni di degrado, che ormai non le vediamo più: ci siamo abituati all’incultura.

Le luminarie vanno benissimo nel periodo di Natale, a prescindere se sono appariscenti o modeste: ogni città fa quello che può; l’importante è che la comunità celebri le feste di particolare significato e si ritrovi insieme. Anche i tappeti rossi e i vasi di fiori vanno benissimo, anche se questi sono destinati a morire d’inedia. Ma se tutto ciò serve a rendere luminosa e accogliente la strada principale della città, è certo che non riuscirà a nascondere le erbacce delle aiuole cresciute nell’indifferenza di sempre. Ecco, la contraddizione è qui: dopo aver cercato di abbellire il centro cittadino, rimane anche per l’occasione, la nota stonata delle erbacce che rovinano tutto.E’ come se una bella signora indossasse un cappellino chic, ma avesse le cispe agli occhi perché non si lava la faccia da mesi.

Di chi la colpa di queste contraddizioni? Nostra innanzi tutto, perché spesso non vogliamo o non possiamo esigere dagli amministratori, essendo già stati compensati o nella speranza di esserlo per qualche necessità personale.

Con ciò non si può tacere la responsabilità di chi amministra che, normalmente, dovrebbe essere impegnatoin problemi molto più grossi; sennonché, in una situazione di degrado com’è il caso di Manduria, chi governa ha il dovere di controllare preventivamente anche i servizi più spiccioli, per evitare che l’incuria e il malvezzo continuino a regnare indisturbati. In questo caso sarebbe bastato impegnare altre cento euro in aggiunta ai seimila spesi per ottenere una volta tanto la pulizia che si richiede in un paese civile.

La dott.ssa Garufi intuirà che nessuno può pretendere da lei che salvi la città con un colpo di bacchetta; ma converrà pure che piccole cose fatte bene servono di esempio ai cittadini per far capire che si può amministrare con un’altra logica.

Infine vi è la responsabilità di quanti hanno adottato un’aiuola, proprio sul Corso, esponendosi con tanto di etichetta col nome dell’azienda che rappresentano, compresa la Igeco ( ! ), senza considerare che non curandola, perdono di credibilità.

Il guaio maggiore sarebbe se, passate le feste, il disservizio lamentato dovesse attendere la soluzione per il Natale del 2018.

Intanto consoliamoci con gli auguri di Buone Feste.

Pietro Brunetti

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