Un’autovettura parcheggiata di traverso sul marciapiede di fronte ad una chiesa di Manduria: è la foto apparsa pochi giorni fa sui social e divnuta virale, che ha provocato molteplici reazioni e commenti, alcuni dei quali irripetibili. Ma cosa è successo: per dirla con un tecnicismo, l’ignoto conducente ha violato una norma del codice della strada, che sanziona la sosta sui marciapiedi con la somma minima di 40 euro e la decurtazione di un paio di punti dalla patente. Tutto qui? Non proprio. In realtà l’ignoto conducente ha subito l’anatema pressoché generale dei commentatori social, come se si fosse reso colpevole di un grave reato. Si dirà, ben venga la coscienza civica che combatte il deprecabile gesto. Forse perché il marciapiede è prospiciente ad una chiesa e la vettura ne ha oscurato il frontespizio, o perché trattasi di una via centrale della città, ebbene, l’ignoto conducente è divenuto in breve il simbolo dei mali di Manduria. Sia chiaro, chi scrive non ha intenzione di giustificare in nessun modo una evidente violazione al codice della strada, certamente meritevole di sanzione, ma la riflessione è un’altra: l’indignazione del cittadino è così rapida e spietata quando a Manduria si respira l’irrespirabile? La critica è così feroce quando i rifiuti di mezza Puglia si scaricano a pochi metri dalle abitazioni Messapiche? La reazione è così veemente quando la pozzanghera nei pressi dell’Ilva si colora di rosso ferroso? Lo speriamo. Forse si può partire da qui, dalla giusta indignazione per un parcheggio in divieto di sosta, per arrivare alla massima reazione nei confronti di chi cela rifiuti tossici nel sottosuolo o omette di attivare l’apparecchio per monitorare l’aria che respiriamo. Affinché un giorno, parafrasando un celebre film di Roberto Benigni, non si dica: “La piaga di Manduria è il parcheggio sul marciapiede”.
Antonio Casto
Vuoi commentare la notizia? Scorri la pagina giù per lasciare un tuo commento.
© Tutto il materiale pubblicato all’interno del sito www.lavocdimanduria.it è da intendersi protetto da copyright. E’ vietata la copia anche parziale senza autorizzazione.