Erano gli anni in cui la televisione faceva furore, anche perché era da poco entrata nelle case degli italiani. Così erano tanti i bambini nati in quei tempi, che si ritrovavano con nomi di artisti famosi. La figlia di Gino, Milva aveva i capelli rossi come la cantante, ma la voce… E come lei tanti portavano nomi altisonanti, ma solo il nome. Anche i cinema facevano la loro parte. Quelli che facevano più successo erano i film western o i film dei miti dell’antica Grecia. Si sprecarono i Ringo, i Ben Hur, i Sansone, ma quello che non faceva proprio onore al suo nome era Ercole. Fin da piccolo era chiaro che di forte aveva solo il nome. A scuola era l’ultimo della classe, ma una mamma chioccia diceva che si sarebbe ripreso. Non andò oltre la quinta elementare. Non poteva lavorare nei campi, perché cresceva gracilino; un Ercole in miniatura. Cercò di riciclarsi in mestieri più leggeri, ma nulla era abbastanza leggero per la sua salute cagionevole. Quando perse i genitori, che lo mantenevano, fu perduto anche lui. Adesso vive in un ospizio.
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