Mister Omobono era ormai vecchio. Viveva nella casa in cui aveva cresciuto i figli, e in cui era stato felice con l’amata moglie, alla periferia del paese. Passava il tempo nelle terre intorno al paese, dove lo raggiungevano subito cani randagi. Lui aveva sempre qualcosa per i suoi amici pelosetti, ma a quelli interessava solo stare un poco con lui, leccare la sua mano che donava loro un solo croccantino, difenderlo se vedevano potenziali pericoli. A casa, mister Omobono, trovava spesso i nipoti che avevano la scusa di andarlo a trovare, ma, appena il vecchio mollava loro qualcosa di soldi, se ne andavano a divertirsi alla faccia del nonno. Per passare il tempo, mister Omobono cresceva in un poco di terra che aveva nel giardino ogni tipo di erbe per la cucina, peperoncini, cipolle… A volte qualche vicino lo andava a trovare con la scusa di un poco di prezzemolo, ma finiva col chiedergli prestiti. La pensione di mister Omobono era succulenta. Non rifiutava un favore a nessuno, ma i cani gli leccavano la mano, gli umani invece…
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