Martedì, 23 Aprile 2024

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Il futuro di San Pietro in Bevagna dagli occhi di uno straniero

Il futuro di San Pietro in Bevagna dagli occhi di uno straniero Il futuro di San Pietro in Bevagna dagli occhi di uno straniero | © n.c.

Vi racconto una storiella vissuta in un luogo lontano da Manduria che a mio avviso, per analogia, si doveva riproporre già da tempo nella realtà attuale di S.Pietro in Bevagna.

Sulla sponda Gardesana nella prov. di Brescia, negli anni 1950 e 60 i terreni prospicienti al lago erano maggiormente occupati da canneti, terreni che non avevano nessun valore commerciale, anzi i contadini proprietari di quelle zone li ritenevano non produttivi.

Conseguentemente le politiche amministrative di quelle aree erano del tutto inesistenti, cioè gli interessi commerciali, agricoli ed edilizie erano tutte concentrati nell’entro terra dove risiedevano la maggior parte dei cittadini.

Intorno agli anni 60 alcune persone lungimiranti, pensarono di valorizzare quei terreni costruendo le prime ville al lago e strutture commerciali, così piano piano in questi Comuni, la cui economia era basata esclusivamente sull’agricoltura (oliveti e vigneti), incominciò a guardare nuovi potenziali interessi, ovvero si aprivano le porte al turismo. Non è stato facile far capire all’epoca agli amministratori dei Comuni interessati che era in atto una nuova rivoluzione economica, che si stava affacciando velocemente e che avrebbe dato parecchie opportunità su tutti i settori produttivi. Per farla breve in quelle zone, dopo alcuni cambiamenti al vertice politico amministrativo, aperte al nuovo mercato, nascevano nuove infrastrutture quali porti, ogni comune ne possiede uno, centri commerciali e naturalmente alberghi, pensioni e campeggi. Cioè hanno trasformato quelle aree in occasioni di investimenti e di opportunità lavorativa per tutti i residenti del proprio territorio comunale. Gli esperti del settore turistico continuano a dire che il turismo è il petrolio italiano però e necessario lo sfruttamento dei suoi giacimenti.

Va comunque detto che i Comuni dispongono di risorse proprie per far fronte parte dei costi da sostenere tipo per citarne alcuni, quelli legati alla pulizia della città alla gestione e smaltimento dei rifiuti, al mantenimento dell’ordine pubblico, alla prestazione di assistenza sanitaria.

Uno studio dell’università di Parma, sostiene” per migliorare la percezione del turismo da parte dei cittadini, dice, bisogna rendere trasparente la destinazione delle risorse ricavate dalla tassa di soggiorno o dai biglietti dei monumenti e io aggiungo dai posteggi. Si capirebbe meglio che il turismo è una ricchezza da coltivare. Che vuol dire cominciare a occuparsi un po' anche dei bisogni dei residenti oltre che quello dei turisti. A seguito della recente pubblicazione del decreto legge n° 50 del 2017 che obbliga anche le piattaforme di affitti brevi online a riscuotere l’imposta di soggiorno; a Manduria ci vogliamo fare un pensierino?

Torniamo a San Pietro in bevagna o meglio al suo comune di appartenenza Manduria. In venticinque anni che bazzico questo meraviglioso mare non ho ancora visto un’amministrazione che abbia pensato che quei famosi 18 chilometri di stupenda spiaggia possano essere una vera opportunità per tutti i residenti (manduriani) e non un annoso fastidio e soprattutto continuo onere per le casse comunali. Lampante esempio, politica dei rifiuti e pulizia della spiaggia. Ma è possibile che migliaia di persone che frequentano tutto il litorale nel corso dei mesi estivi non versano neanche un centesimo, anzi vengono sporcano e vanno e chi paga, i pantaloni residenti a Manduria, ovvero cornuti e mazziati.

Allora intanto facciamo un distinguo, i turisti che alloggiano e i residenti, ognuno di questi paga la sua quota chi l’affitto e chi le tasse comunali, quindi sollevati dal pagamento extra che potrebbe essere il posteggio. Ma gli altri, questi cosa versano alle casse comunali? Qualcuno sentenzia lo sporco.

Altro esempio che calza a dovere senza andare troppo distanti, se volessi recarmi a Porto Cesario o Gallipoli il minimo che dovessi fare per visitare quei luoghi, se trovassi posto, è quello di pagare il posteggio. E qui si apre un grande capitolo, come affrontare tutte le problematiche per far sì che questa sponda marina possa avvantaggiare tutti i Manduriani e non solo alcuni.

Distinguere opere e servizi da fare nell’immediato e altre da programmare. Altro distinguo quanti e quali capitali, tipo pubblici e privati, servono per dare a tutta Manduria un assetto turistico dal quale dovranno avvantaggiarsi tutte le attuali realtà produttive. Per finire tutto il territorio di Manduria cosa può offrire ai turisti? Se permettete oltre la spiaggia conoscete meglio del sottoscritto tutti gli aspetti sia colturali che produttivi da proporre ai tour operator nazionali ed esteri. Mi permetto da modesto ex amministratore lacustre di dare alcune linee guide dettate da esperienze vissute sul campo e vi posso garantire, per la loro riuscita, che non ci sono luoghi diversi o mentalità diverse, serve solo la volontà per poterle realizzare e valorizzare persone che vogliano veramente dare una svolta a questo meraviglioso Comune indipendentemente da qualsiasi fattore negativo esterno.

COSE DA FARE NELL’IMMEDIATO

SERVIZI SICUREZZA

Primo fondamentale pensiero: fare una legge e non farla rispettare equivale ad autorizzare la cosa che si vuole proibire. Più o meno detta così da qualcuno, già.

Tutti i cittadini e non solo quelli di Manduria pretendono maggior sicurezza e giustizia, è il grido che va in voga in questo periodo per tutta la penisola. Il turista questo problema lo avverte maggiormente.

La prima cosa che mi viene in mente tutti i cartelli messi quest’anno dall’amministrazione all’entrate delle spiagge, recitano vietato campeggiare, giocare a pallone, fare fuochi, portare cani e così via. Al sabato sera i campeggi fioriscono lungo il litorale, alla domanda che rivolsi ad un agente della polizia locale, il perché del mancato intervento per la loro rimozione, risposta ci vorrebbe un esercito. Ecco l’incapacità di poter gestire sempre quei famosi chilometri di spiaggia.

Un suggerimento sempre dettato da altri luoghi turistici che sembrano funzionare meglio.

Un distaccamento fisso a San Pietro di almeno 5 o 6 unità di agenti della polizia locale, assunti anche a tempo determinato (mesi estivi) vi garantisco che si finanziano largamente;

Un accordo con il Prefetto per l’invio quotidiano di una pattuglia di carabinieri e/o polizia;

Una struttura dove alloggiare nei mesi estivi i seguenti uffici: comando della polizia locale con agenti e relativi ausiliari Previ accordi con gli enti interessati:

Uno sportello bancario

Guardia medica

Ufficio postale

Posteggi

Attualmente tutti posteggiano ovunque e quando dico ovunque pensate ai posti più impensati, passaggi carrai, in curva, sulle dune di sabbia e così via.

San Vito Lo Capo è un piccolo comune situato nella provincia di Trapani, ho trascorso qualche anno durante il periodo estivo. Ha similare caratteristiche di San Pietro, bellissima spiaggia gestita dal comune, comunque parliamo di posteggi. In questa località siciliana c’è il divieto di sosta su tutte le strade prospicienti al mare, infatti potevano sostare solo gli aventi diritto con tanto di bollino sul cruscotto, in mancanza l’auto veniva prelevata dal solito carro attrezzi. Chi erano gli aventi diritto : naturalmente i residenti e i turisti che alloggiavano nelle vie soggette a divieto. Quindi il turista che risiedeva in quelle zone per prima cosa doveva recarsi alla polizia locale e richiedere il relativo permesso, dichiarando l’ubicazione dell’abitazione o l’albergo ritirando il tagliando con la data di permanenza, Tutte le altre auto per andare in spiaggia dovevano recarsi ai posteggi indicati dal comune o in alternativa sempre fuori dal centro abitato. Questo succede in quasi tutte le località turistiche, sarebbe ora che si adeguasse anche Manduria, gli effetti positivi si realizzerebbero nell’immediato.

IL TRIONFO DEI MALEDUCATI

Come accennavo in precedenza attualmente le auto vengono posteggiate ovunque, sempre possibilmente vicinissimo all’entrata della spiaggia, scena tipo che si ripete da anni specialmente nelle giornate di fine settimana. Trovato il posto gli occupanti dell’autovettura vanno felici a godersi il sospirato mare e guarda che bello, trovano anche la spiaggia bella pulita. Naturalmente i residenti di queste via hanno pulito al mattino il marciapiede e la strada di loro competenza e pensano oggi cosa succederà. Primo effetto negativo per coloro che abitano vicino alla spiaggia. I bagnanti che in precedenza hanno avuto la fortuna di trovare il posto della propria auto vicino alla spiaggia, tornano sempre felici e in sfregio alle più semplice regole elementari del buon vivere, avviano l’auto con acceso “a palla” l’impianto di condizionamento e tranquillamente incominciano le operazioni di pulizia del proprio corpo. Non sia mai entrare in auto con tutta la sabbia. Risultato passano quei famosi 10 e/o 15 minuti con il seguente effetto inquinamento dell’aria e sporcizia lungo il marciapiede e strada, dulcis in fundo ti lasciano il sacchettino dello sporco sotto l’auto.

Mi domando ci meritiamo la cosa pubblica se non rispettiamo quelle semplice regole di convivenza? Io direi di sì se si fanno rispettare le regole con le adeguate contromisure, ossia punire, altrimenti vinceranno sempre i maleducati. Riprendo il pensiero iniziale “fare una legge ecc. Quindi creare velocemente aeree destinati all’uso dei parcheggi, attrezzate con i relativi servizi (WC e docce), queste collegarle lungo la litoranea con bus navetta, perché ricordiamoci sempre i famosi 18 chilometri di estensione arenile, naturalmente rispettare gli obblighi per i posteggi ad uso dei diversamente abili. L’immediato effetto un maggior ordine sulla viabilità, introiti dai posteggi per far fronte ai costi della manutenzione della spiaggia e altre spese inerenti la gestione generale della località turistica, con la felice conseguenza di creazione di nuovi posti di lavoro.

ARREDI URBANI E VERDE URBANO

Definizione di Arredo Urbano è parzialmente impropria, perché non indica solo elementi di arredo, come possono essere le panchine di un parco, ma tutte quelle attrezzature mirate ad offrire servizi e informazioni ai cittadini, quali: illuminazione stradale, cartellonistica stradale, cestini portarifiuti, messaggi visivi luminosi.

Quindi l’arredo urbano è il biglietto da visita di ogni città, del resto è un principio che riguarda tutti i Comuni dal più piccolo alla grande metropoli. Aggiungo parlare dell’arredo urbano equivale agire con uno strumento in grado di sviluppare il senso civico dei cittadini. Poche risorse ma oneri immensi per i Comuni, come ovviare abbiamo due strade. La prima è quella della sponsorizzazione, un’azienda sceglie un giardino una piazza o un parco e si impegna nella sua manutenzione, presenta un progetto all’amministrazione comunale che lo controlla e eventualmente lo approva. In cambio lo sponsor può utilizzare lo spazio per eventi campagne pubblicitarie o altri iniziative. La seconda strada è quella del mecenatismo. Ben vengano i privati le aziende, ma niente esclusiva del bene. Un cartello ricorderà chi ha finanziato la manutenzione del giardino. In base all’opera da sponsorizzare si sceglie una o l’altra strada, esempio le rotonde stradali sul Garda quasi tutte sono state arredate da privati, ed è esposto il cartello della azienda. Diverso per opere più impegnative tipo porti o parchi dove ci sono accordi ben precisi con i relativi progetti.

CONCLUSIONI

Si è parlato principalmente di misure e interventi immediati, che già questi apporterebbero un rilancio dell’economia locale di Manduria e aggiungo questa città ha tutte le caratteristiche per rilanciare una nuova economia. In sintesi attenersi ad alcune linee guida dettate da uno studio del settore, per la costruzione e la trasformazione di una località, da quella attuale a quella turistica e il gestore di questa operazione non è altro che l’amministrazione comunale. Gli esperti suggeriscono alcuni consigli: Agire da stimolo per gli investitori locali (privilegiare fornitori locali). Introdurre un sistema di incentivi. Studiare e pianificare il settore logistica, es. servizi e parcheggi. Creare infrastrutture importanti per turisti ma anche per residenti. Coinvolgere i residenti a creare contatti e interazioni con i turisti. Coordinare il settore pubblico e privato. Evitare che la località sia solo ad uso per i turisti. Curare il proprio ambiente. Oggi deve necessariamente crescere una sensibilità all’aspetto ambientale, basta con interventi sconsiderati, basta seconde case a San Pietro, favorire il settore alberghiero e pianificare tutte quelle opere (urbanizzazione primaria e secondaria) mancanti, per far sì che Manduria possa veramente cambiare volto e trarne benefici per tutti i residenti.

Gianni Libardo

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