Rimborsi per incarichi politici nuovamente fuori controllo al Comune di Torricella. Dopo l’assessora Mirella Massaro che per cinque mesi ha percepito un’indennità doppia rispetto al dovuto, l’opposizione in Consiglio comunale ha smascherato un altro caso di remunerazione non dovuta. Si tratta del consigliere di maggioranza, Giuseppe Paride Lomartire, dipendente di una società per la riabilitazione dei disabili, la Osmairm, che gestisce una struttura a Torricella. L’esponente politico avrebbe usufruito di permessi retribuiti per svolgere la sua attività di delegato ai servizi sociali e non, come prevede la legge, per le sole giornate di consiglio comunale.
Anche in questo caso, su sollecitazione dei consiglieri Francesco Turco e Pietro Lacaita, la dirigente comunale responsabile dei servizi finanziari, Loredana Depascale, ha rivisto le carte interrompendo l’illegittima elargizione di denaro e chiedendo alla Osmairm la restituzione delle somme versate a copertura delle assenze dal lavoro del loro dipendente-consigliere. «Il rimborso per i permessi retribuiti – scrive la dirigente nella determina di revoca del beneficio -, spetta solo per le riunioni di Consiglio comunale e non per le assenze relative all’incarico conferitogli per le politiche sociali». Tutto a posto? «Proprio per niente», fanno sapere i consiglieri di minoranza secondo i quali non tutto ancora è stato regolarizzato per colpa di insolite «procedure lumaca». «La determina che rimetteva a posto le carte – spiegano – risale a novembre dell’anno scorso, ma ci son voluti tre mesi per formalizzare la richiesta di rimborso alla società da cui dipende il consigliere; ad oggi – dicono – non ci risulta che l’Osmairm abbia restituito niente».
In effetti, lo scorso 30 novembre, la stessa dirigente comunale Depascale, scriveva alla società Osmairm una lettera di sollecito indirizzata per conoscenza al consigliere Lomartire. «Facendo seguito alla nostra nota del 3 febbraio 2017 (la prima lettera di revoca in autotutela, ndr), a tutt’oggi rimasta senza riscontro – si legge –, con la presente si sollecita il rimborso, entro e non oltre cinque giorni dal ricevimento della presente». La somma che la società deve restituire all’ente è di 336 euro «per rimborso di permessi retribuiti al consigliere comunale Lomartire Giuseppe Paride non spettanti», fa sapere nella lettera la dirigente.
Per i consiglieri Turco e Lacaita che seguono costantemente la vicenda, «non è solo questione di quantità economica del danno, ma di rispetto della legalità su tutti i fronti. «Anche in questo caso, come per l’assessora Massaro – dicono –, la faccenda implica due responsabilità, una morale di chi ha percepito indebitamente denaro pubblico e l’altra di natura politica di chi ha permesso che tutto ciò accadesse».
Nazareno Dinoi
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