Domenica 13 agosto 2017, alle ore 20.00, presso il Santuario di San Cosimo alla Macchia in Oria (Br), sua eccellenza monsignor Vincenzo Pisanello, vescovo di Oria, dedicherà la nuova chiesa del Santuario a San Giovanni Paolo II e ne consacrerà l’altare.
Le foto
La realizzazione di una nuova chiesa si è resa necessaria dopo aver rilevato nello scorso dicembre l’imminente pericolo di crollo della copertura della chiesa esterna. Innanzi a tale necessità il vescovo Vincenzo ha ritenuto utile che fosse restituito uno spazio architettonico più confacente al Santuario vero e proprio (la vecchia e danneggiata copertura della chiesa esterna ostruiva la visuale di parte della facciata), riqualificando il braccio destro del porticato e realizzando una chiesa che potesse essere utilizzata durante l’intero arco dell’anno, non solo per le celebrazioni liturgiche ma anche per altre attività – ad esempio culturali – consone alla sacralità dello spazio. Non vi sono più le panche in pietra disposte a mo’ di anfiteatro poiché tale sistema è risultato scomodo principalmente a causa dell’innaturale postura reclinata in avanti cui erano costretti i fedeli partecipanti alla liturgia: sono stati dunque collocati 166 banchi da chiesa e i posti a sedere complessivi – con l’aggiunta di alcune sedie – sono circa 1000. La struttura della chiesa, innestata sul braccio destro del porticato del Santuario, è in acciaio zincato ed è stata progettata per resistere a ogni tipo di sollecitazione.
L’altare contiene al centro una mensa sorretta da quattro colonne tortili laterali e da una colonna tortile centrale composta dalla fusione di tre colonne tortili. La composizione della mensa risponde a un preciso principio teologico: la colonna centrale richiama la Santissima Trinità, origine e fine di ogni percorso umano, che si rivela attraverso l'incarnazione del Verbo rappresentato dalla mensa eucaristica. Tale rivelazione si diffonde ai quattro punti cardinali, rappresentati dalle quattro colonne. Nella mensa è incastonata la reliquia di San Giovanni Paolo II, papa, visibile dai fedeli, che richiama la necessaria fedeltà della Chiesa al successore di San Pietro per rimanere nell'ortodossia della fede. Il luogo della proclamazione della Parola, sempre contenendo il motivo delle colonne tortili, ha la sembianza di un vero e proprio pulpito. Il fonte battesimale, di forma ottagonale, richiama l'ingresso nella nuova creazione dell'ottavo giorno attraverso la rinascita battesimale. Il tabernacolo della nuova chiesa richiama quello presente al centro dell’antico altare maggiore del Santuario e ora non più utilizzato. La sede benché abbia l'aspetto di una cattedra tale non è se non quando celebra il vescovo.
Nella nuova chiesa sarà celebrata regolarmente la santa Messa a partire dalla imminente solennità dell’Assunzione di Maria in Cielo e il prossimo 2 settembre tre giovani diaconi vi riceveranno l’ordinazione presbiterale.
Prof. Pierdamiano M. Mazza
Direttore dell'Ufficio per le Comunicazioni sociali e la Cultura della Diocesi di Oria
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2 commenti
Riccardo Rampino Architetto
lun 14 agosto 2017 12:59 rispondi a Riccardo Rampino ArchitettoCommento come già fatto in Brindisi Oggi e come farò su altri siti. Ma ha senso costruire un’altra chiesa accanto a quella storica? Non solo non vi era alcuna necessità, ma è fuori luogo l’ubicazione, per cui risulta invadente per il piazzale delimitato dal porticato e per la vecchia chiesa. Ho letto gli articoli pubblicati sui siti più o meno locali: tutti identici! Articolo scritto dalla Diocesi? Dov’è l’apporto personale derivante dall’indipendenza di giudizio? Perché non riferiamo il pensiero della gente, che potrebbe non essere in linea con la bella immagine che a tutti i costi si vuol dare? Forse questi soldi sarebbero stati più utili per le manutenzioni delle chiese parrocchiali. Diamo il nostro contributo, anziché scimmiottare in piazza o per le strade nel timore di esporci.
Rita Parco
dom 13 agosto 2017 09:09 rispondi a Rita Parcola preghiera e l'essenza della Messa ,possono essere celebrate anche in una capanna,con tutti quei soldi spesi,si potevano saziare e curare bambini affamati e malati,La Messa così celebrata avrebbe reso maggior senso al sacrificio di Cristo