Si è costituito a Manduria un Comitato promotore per l’impugnativa contro il decreto di scioglimento del consiglio comunale per infiltrazione mafiosa. A promuoverlo sono gli ex assessori e consiglieri comunali rimasti fedeli all’ex sindaco Roberto Massafra (già dimissionario perché sfiduciato dalla sua stessa maggioranza prima che intervenisse il decreto di scioglimento) e il suo movimento politico, Manduria Futura. Domani, venerdì primo giugno alle ore 19, nella sala del Circolo Unione a Manduria, il comitato terrà un incontro dibattito per definire le modalità organizzative e per raccogliere le adesioni per la proposizione del ricorso davanti al Tar del Lazio che sarà affidato all’avvocato, nonché ex vicesindaco, Gianluigi De Donno e ad un amministrativista leccese il cui nome non è stato ancora reso noto.
All’iniziativa parteciperà il sindaco di Parabita, Alfredo Cacciapaglia, anche lui promotore di un analogo ricorso al tribunale amministrativo in opposizione al decreto di scioglimento per mafia del suo comune, anato dai giudici romani che lo hanno recentemente reintegrato nelle sue funzioni. Per i giudici del Tar, le vicende penali da cui ha preso il via l’indagine che ha interessato il comune di Parabita (cioè l’arresto dell’ex vicesindaco Giuseppe Provenzano e di altre persone nell’ambito dell’operazione antimafia Coltura), riguardavano solo l’ex vicesindaco e si riferivano a fatti antecedenti alle elezioni del 2015. Per il Tar, non c’erano “elementi concreti, univoci e rilevanti idonei a configurare la compromissione del buon andamento o dell’imparzialità dell’amministrazione comunale” di quel comune.
Toccherà ora ai legali incaricati dal Comitato manduriano trovare la chiave per anare anche il provvedimento che ha affidato il comune Messapico ai tre commissari straordinari. Una idea in proposito l’ha già espressa l’avvocato De Donno che in un suo intervento pubblico ha dichiarato: «A giudicare da quello che si legge nella relazione ministeriale a me pare che si sia giunti allo scioglimento del consiglio sulla base di un pregiudizio nei confronti della politica manduriana». Sarà lui ad introdurre il dibattito di domani sera a cui è previsto l’intervento del giudice del Tribunale di Taranto, Giuseppe Tommasino.
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