Non è piaciuto al consigliere regionale Luigi Morgante, il commento dell’ex vicesindaco di Manduria, Gianluigi De Donno, che gli attribuisce una corresponsabilità nella gestione del depuratore consortile che, da una recente documentazione dell’Aqp inviata al Comune di Manduria, conterrebbe ancora la condotta sottomarina.
«L’avvocato Gianluigi De Donno – scrive Morgante -, probabilmente non ha tutti gli elementi di conoscenza delle procedure amministrative in essere e delle modalità di attuazione di questo specifico intervento».
Tutto è partito da un dialogo sul social tra De Donno e l’avvocato Antonio Casto che attribuiva alla giunta uscente del sindaco Massafra il fallimento per l’epilogo venuto alla luce in questi giorni (depuratore con scarico a mare). «Dal novero di quelli che avrebbero fallito – rispondeva il braccio destro dell’ex sindaco assolvendo la giunta di cui faceva parte -, dimentichi coloro che non fanno politica a Manduria», vale a dire «i manduriani che fanno politica altrove, ad esempio in regione», con chiaro riferimento al consigliere regionale Luigi Morgante.
Seccata la replica del consigliere di area popolare a cui l’entourage del sindaco uscente non gli perdona di aver contribuito, con i suoi due consiglieri comunali firmatari della sfiducia, a fa cadere la sindacatura prima del tempo. «Il Progetto depositato – spiega Morgante - è relativo alla realizzazione del solo depuratore … Attualmente si è quindi in attesa di ricevere il Progetto definitivo di “variante” che prevederà, appunto, l’eliminazione della condotta sottomarina e la realizzazione dei sistemi plurimi di raccolta, riuso e distribuzione dei reflui depurarti». Rivolgendosi al suo interlocutore, poi, Morgante si dice «certo che si autoassolverà per quanto fatto e soprattutto per quanto non fatto nell’esercizio del proprio mandato. Ma forse i cittadini non saranno così indulgenti, se adeguatamente informati e partecipi». Non risparmiando un giudizio negativo alla passata amministrazione di cui De Donno è stato perno principale, e promettendo interesse alla parola d’ordine “no condotta sottomarina”, il consigliere regionale conclude così il suo intervento.« Mi rendo conto che la campagna elettorale per il rinnovo dell’amministrazione comunale è di fatto già iniziata e sembra essere stata impostata sulla corsa a liberarsi del ricordo di quanto non si è riusciti a concludere, con evidenti responsabilità politiche».
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1 commento
Claudio Distratis
ven 22 settembre 2017 09:02 rispondi a Claudio DistratisVisto che l'Assessore Morgante è cosi preparato, magari sa anche darci qualche notizia circa la Bradanico-Salentina...