Le ordinanze di demolizione dei dehors e di chiusura dei tre bar di Piazza Garibaldi non possono essere revocate. Lo hanno detto a chiare lettere ieri il dirigente comunale Aldo Marino e l’assessore alle Attività produttive, Gianluigi De Donno, nel corso della riunione della quarta commissione consiliare convocata dal presidente Mario D’Oria proprio per cercare di trovare una soluzione che impedisse le misure. «E’ un atto obbligatorio – hanno spiegato i rappresentanti dell’amministrazione – conseguente alla diffida fatta dai carabinieri della soprintendenza ai beni architettonici della Regione Puglia alla quale non ci possiamo sottrarre».
L’affollatissima riunione (erano presenti tutti i componenti di commissione oltre ai due dirigenti Marino e Emanuele Orlando e il comandante dei vigili urbani Enzo Dinoi; i rappresentanti di categoria, Confesercenti e Cna (Dario Daggiano e Michele Devalerio), gli assessori De Donno e Mimmo Lariccia, il sindaco Roberto Massafra e il consigliere regionale Luigi Morgante), servita comunque a predisporre le carte per snellire le procedure dei permessi dalla prossima stagione. Per questo è stata acquisita una proposta di modifica al regolamento fatta dalla Confcommercio che sarà valutata dalla commissione nelle prossime sedute. Stessa cosa si è impegnata a fare la Cna.
La discussione che si è incentrata esclusivamente sul «caso dehors» e delle relative ordinanze,non ha toccato per niente la questione dell’abusivismo commerciale diffuso, la vera piaga, forse, di questa città.
Il presidente D’Oria ha poi sollevato l’anomalia del pagamento della tassa sull’occupazione del suolo pubblico che è stata fatta pagare dai tre dehors oggetto delle demolizioni prima ancora di aver ricevuto l’autorizzazione. «E’ una procedura anomala, senz’altro non regolare su cui avvieremo un’indagine interna», ha promesso in proposito il dirigente Marino.
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