Il sindaco sul depuratore: «si voterà il 25 giugno e io voterà Urmo» | © n.c.Per ovviare al referendum non realizzabile perché il Comune non si è dotato ancora di un regolamento specifico, l’amministrazione manduriana farà ricorso ad una consultazione popolare, più abbordabile e priva di normative, per far decidere al popolo il sito del costruendo depuratore consortile Manduria e Sava. Lo ha dichiarato il sindaco Roberto Massafra in uno dei suoi monologhi in internet indicando anche la data: «si terrà il 25 giugno, a costo di mettere dei gazebo in piazza come si fa con le primarie e con l’aiuto dei volontari», ha detto il primo cittadino svelando anche quali saranno le sue scelte in proposito. «Credo si sia capito, la mia scelta sarà perchè resti all’Urmo e su questo farò la mia campagna referendaria e permetterò che la facciano anche chi è favorevole ai Serpenti». Ed ha aggiunto: «se si lascia passare il principio secondo cui ognuno può dire di No al depuratore perché si trova vicino alle sue proprietà (riferendosi agli avetranesi, ndr), allora bisogna consentire che anche altri dicano la stessa cosa se gli si propone l’opera in casa sua», sottintendendo in questo caso i vari Vespa e altri poteri forti che insistono sulla zona. Nello spiegare poi il motivo per cui è contrario alla soluzione C, il sindaco Massafra ha chiaramente detto di non sentirsela di addossarsi responsabilità penali o erariali che potrebbero derivare alla delocalizzazione del sito originario. Ammettendo poi, nella parte finale del discorso, «che la Regione Puglia con la stazione appaltante, si è impegnata a farsi carico di eventuali spese e rischi che comporterebbero l’eventuale spostamento del sito originario». Sempre nel suo monologo in rete, infine, il primo cittadino di Manduria ha assicurato tutti che la Regione Puglia e l’Acquedotto pugliese non inizieranno i lavori sino a quanto non si saranno espressi i manduriani su dove vorranno allocare il depuratore. Infine un’ultima precisazione: «alla consultazione - ha detto Massafra – prenderanno parte solo gli elettori manduriani e non altri».
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2 commenti
Carlo.
mer 24 maggio 2017 02:27 rispondi a Carlo.-- Premesso che non ho nessuna antipatia per gli uomini politici di oggi, n per il sindaco che segue forse consigli sbagliati, un referendum o consultazione capestro, se la stragrande maggioranza della gente non va a votare, ha il significato di sfiducia in chi amministra. -- Abbiamo visto che un Governo ha rassegnato le dimissioni dopo il referendum sulla limatura dei senatori che ha visto soccombere la maggioranza. -- Penso che Avetrana sia caduta nel tranello del referendum, perch convinta che i manduriani voteranno l'ipotesi C. -- Avetrana dovrebbe protestare oggi e non a referendum fatto, sempre se si fa, perch se si potesse scommettere sull'esito finale punterei sull'ipotesi B, in quanto credo che Manduria non pu rischiare di inquinare il fiume Chidro e la riva del mare votando per l'ipotesi C. ------- Ed ecco che siamo al punto di partenza, vogliono farci credere di cambiare, ed invece resta sempre tutto come prima, la sola
Carlo.
mer 24 maggio 2017 02:27 rispondi a Carlo.differenza che vogliono addossare gli sbagli che hanno fatto sul popolo, mandandolo a "morire" sul referendum.