Entro quindici giorni il priore pro-tempore della chiesa di San Leonardo, Dinoi Pasquale Leonardo della chiesa di San Leonardo, dovrà provvedere a mettere in sicurezza, ripristinare e consolidare le parti danneggiate dell’area che interessa il lato di via XX Settembre della chiesa. L’Ufficio Urbanistica del Comune di Manduria con un’ordinanza emessa ieri, 17 gennaio, ha ordinato al priore in carica e alla Curia di Oria di "effettuare tutti i lavori di ripristino e consolidamento statico delle parti di immobile danneggiate così come accertato dal personale tecnico intervenuto, adottando tutti gli accorgimenti atti ad evitare pericolo per la pubblica e privata incolumità".
Il 6 gennaio dopo un’abbondante pioggia fu richiesto l’intervento dei vigili del fuoco per la rimozione delle parti danneggiate dopo la segnalazione della caduta di calcinacci dalla parete alta del lato sinistro della chiesa. Fortunatamente i pompieri esclusero il pericolo di crollo. L’area comunque fu transennata deviando il traffico veicolare all’altezza della chiesa Santa Maria creando notevoli disagi su tutto il traffico del centro. "Trascorso il tempo concesso – si legge nell’ordinanza -, in caso di mancata messa in sicurezza e ripristino di quanto ordinato con la presente ordinanza e con le modalità indicate, previo accertamento di inottemperanza, le opere provvisionali finalizzate alla messa in sicurezza per scongiurare pericoli alla pubblica e privata incolumità, saranno eseguite a cura del Comune ed a spese dei proprietari in quanto, tenuti al pagamento delle spese per l’eventuale esecuzione d’ufficio dei lavori in oggetto, con l'adozione di eventuale ordinanza di sgombero dell'immobile".
La Chiesa di san Leonardo edificata nel 1702 su un’antica cappella dedicata alla madonna di Costantinopoli, durante il forte terremoto del 1743 fu una delle poche nel Salento a non subire gravi danni. I fedeli attribuirono questo fenomeno all’intercessione della Vergine Immacolata. Per questa ragione la congrega di San Leonardo decise di onorare la Vergine Immacolata dedicando il titolo di Madonna del Terremoto da festeggiare ogni 21 febbraio. Non resta che sperare che la chiesa venga riportata presto all’antico splendore e che la burocrazia non si riveli più dannosa del vecchio terremoto.
Katja Zaccheo
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