Due esponenti di un’associazione che aveva in gestione il canile comunale di Manduria,saranno processati per maltrattamento e morte di un cane che avevano in tutela nella struttura pubblica. I fatti per i quali sono finiti sotto processo risalgono al 2011 quando l’allora amministrazione affidò il rifugio ad un gruppo di animalisti associati. Nel decreto di citazione in giudizio si legge che i due, rispettivamente presidente e volontario dell’associazione affidataria del canile, «detenevano un cane vagante, ricoverato all’interno della struttura e sottoposto in data 26.2.2011 ad intervento chirurgico a seguito di aggressione subita ad opera di un branco di cani randagi, in condizioni incompatibili con il suo stato lasciandolo esposto alle intemperie stagionali ed al freddo nella fase di degenza post-operatoria, privandolo delle cure necessarie, ivi compreso il ricovero in ambiente riparato e caldo idoneo a preservarlo dalla morte per ipotermia e dal rischio di possibili infezioni». L’animale così trattato, scrive il pubblico ministero nell’atto di accusa, morì il primo marzo 2011. Il commissario prefettizio del comune di Manduria che ha ricevuto la notifica del tribunale che indica l’ente pubblico come parte lesa, ha deciso di costituirsi in giudizio contro i due ex gestori del bene pubblico. Per questo, non potendo affidare l’incarico all’avvocatura interna perché già piena di altri impegni di ufficio, la commissaria Francesca Adelaide Garufi ha incaricato il dirigente Aldo Marino ad individuare un avvocato esterno che si prenderà carico del caso per una somma stabilita di tremila euro.
Nazareno Dinoi
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