Una scoperta archeologica sensazionale, unica nel suo genere, è quella che si è palesata lunedì 3 luglio, in via della Cittadella, nel quartiere sant’Antonio a Manduria, a poca distanza dal parco archeologico delle Mura Messapiche. Durante le indagini archeologiche condotte dalla Soprintendenza, dall’archeologo e dagli operai specializzati della ditta Gregorio Tarentini e dopo una breve sospensione che aveva già riportato alla luce una cisterna di epoca Messapica risalente ad un periodo del III secolo avanti Cristo contenente frammenti di tegole e vasellame parzialmente integro, ieri mattina in seguito alla rimozione di un ulteriore strato di terriccio, ad una profondità di due metri e venti, è stata ritrovata una quantità enorme di vasi in ceramica di uso comune insieme ad altri oggetti ceramici presumibilmente estratti da altre tombe e riversati in questa cavità in modo casuale.
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A rendere unica questa scoperta su tutto il territorio messapico è la quantità enorme di vasellame contenuta in uno stesso punto tale da ricoprire l’intera superficie rendendo difficile il recupero di diversi unguentari integri e dei frammenti molti dei quali ricostruibili grazie alla competenza della ditta incaricata. Difficile al momento quantificare e catalogare i reperti ritrovati, ma considerando la profondità media di questo tipo di cisterne che si aggira intorno ai quattro metri e mezzo, questo sito potrebbe riservare ancora molte sorprese.
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