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La gestione del laboratorio urbano Nuova Messapia di Uggiano meglio noto come «Bollenti Spiriti», sulla cui legittimità il nostro giornale ha acceso i riflettori da tempo, non piace neanche alla Proloco e all’associazione Vista Dall’Alto che dopo sei mesi di silenzio escono allo scoperto lamentando l’esclusione dei rispettivi progetti presentati alla Corda Fratres (società in amministrazione giudiziaria perché implicata in un’inchiesta dell’antimafia di Lecce, titolare del contratto di appalto affidatogli dal comune di Manduria che è proprietario dell’immobile e degli arredi).
La prima a parlare è la presidente dell’associazione «Vista Dall’Alto», Maria Pasanisi, che nel condividere le perplessità da noi espresse ieri in merito all’utilizzo improprio della struttura da parte di Ciaksocial.com che lì realizza le proprie produzioni web, parla in quanto presidente di un’associazione «che ha presentato un progetto che pare sia andato perso nel a».
Nello specifico l’associazione della quale è presidente, ha presentato un progetto da inserire utilmente all’interno del Laboratorio Urbano che è stato anche accettato dalla Corda Fratres («con una significativa riduzione pari a circa l’82%», sottolinea Pasanisi). «Abbiamo accettato nostro malgrado questa decurtazione – fa sapere la presidente - perchè riteniamo di poter apportare un beneficio alla comunità, chiedendo la modifica e precisazione di alcuni punti del contratto che ci veniva proposto». Tutto questo, informa ancora Pasanisi, accadeva a luglio 2016. «Da allora – conclude - sono evaporati tutti e a di quanto richiesto è stato da noi ricevuto».
Molto critico, sulla stessa vicenda, è il presidente della Proloco, Domenico Sammarco che di ritorno dalla Polonia dove ha concluso un importante opera di promozione turistica per il territorio Messapico, sbotta: «Premesso che sono convinto che le varie denunce presentate faranno chiarezza sulla legittimità operativa o meno delle scelte di Corda Fratres in ordine all’utilizzo del bene pubblico in questione, è doveroso precisare – afferma Sammarco - che nemmeno i progetti laboratoriali presentati dalla Pro Loco di Manduria e sui quali si era avuto un preventivo formale assenso da parte del gestore della struttura, sono poi mai stati definitivamente approvati e finanziati. Un assoluto ed ingiustificato silenzio a tal riguardo», conclude Sammarco. Queste significative dichiarazioni smentiscono la tesi di chi, tra gli «utilizzatori finali» del bene in questione (sindaco e giunta), vuole giustificare la permanenza di una sola associazione in quella struttura in quanto unica ad aver presentato richiesta.
N.D.
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