Il geologo: «Nessuno vi dice che i reflui andranno in mare» | © n.c.(Intervento sul depuratore del geologo Paolo Muscogiuri alla conferenza organizzata dal Movimento Uniti per Manduria del 17 marzo 2017) - Io e l’ingegnere Dellisanti presentammo uno studio di fattibilità alternativo su commissione della passata amministrazione. Eravamo convinti di una cosa e cioè che un progetto che si occupasse di impianti depurativi dovesse essere localizzato lontano da insediamenti abitativi o turistici come quelli della zona Urmo per intenderci e che dovesse essere ubicato molto lontano in modo da avere un impatto visivo trascurabile. Ritenevamo anche che fosse possibile una soluzione alternativa allo scarico con la condotta sottomarina. Il piano di tutele delle acqua prevede lo scarico di reflui in mare in mancanza di corpi idrici superficiali come previsto anche dalla normativa. In seguito, con la seconda revisione successiva del primo progetto di Aqp, per intenderci con il famoso “buffer 2” si prevede lo scarico sul suolo in un corpo idrico superficiale. Mentre in un primo momento veniva negata la presenza di un corpo idrico superficiale, grazie alla spinta di vari movimenti salta fuori un fantomatico corpo idrico superficiale dove non c’è, dove l’unico corpo idrico superficiale è il mare. Purtroppo si tratta in realtà di un solco, di una piccola incisione in località Specchiarica che in altri tempi veniva invasa dalle acque. Proprio qui l’Aqp prevede lo scarico emergenziale sul suolo attraverso tale fantomatico corpo idrico dove l’acqua scende sino al mare. Non solo. Molti lo sanno che quella è una zona paludosa che alla fine dell’800 fu bonificata con dei canali di bonifica che ci sono ancora con la falda che è quasi sul piano di campagna. Lo scarico del buffer 2 interesserebbe non solo il mare ma anche la falda. In caso di forti piogge, poi, ci sarebbe un impaludamento poiché oltre la parte al di sotto di due metri di calcanerite, c’è l’argilla. Invece noi presentammo uno studio di fattibilità che prevedeva l’ubicazione del depuratore in una zona molto lontana da agglomerati urbani in località Monte dei serpenti, zona Castelli, molto isolata e lontana. Dei sondaggi del sottosuolo il località Masseria Marina di proprietà del comune di Manduria ci incoraggiarono a presentare il progetto alternativo alla condotta perché trovammo 20 metri di calcarenite che avrebbe comportato ulteriore epurazione di acque depurate in tabella quattro. Prevedemmo tre ettari di zona di drenaggio che sarebbe stata coperta da vegetazione e quindi non impattante visivamente.
Paolo Muscogiuri, geologo (Per seguir eil video clicca qui)
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