L’ultima parola sul progetto del depuratore consortile potrebbero dirla le popolazioni interessate e non solo i rispettivi amministratori. Lo spiraglio che toglierebbe ai politici il mazzo delle carte, lo prospetta il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano che sul suo trafficatissimo profilo Facebook scrive: «Siamo in attesa delle determinazioni che il consiglio comunale di Manduria vorrà intraprendere o che i cittadini vorranno comunicare nelle forme di aggregazione previste per legge (referendum comunale, consultazione on line ecc.)».
Una possibilità sinora negata da chi in questi anni ha gestito la cosa pubblica, gli amministratori manduriani soprattutto a cui va il merito di aver individuato il sito del depuratore in zona turistico residenziale a due passi dal mare, che metterebbe fine al dibattito e alle lotte intestine responsabili di divisioni e incomprensioni tra politici, popolazioni e tecnici. Alla luce di questa apertura concessa inaspettatamente dal governatore, il sindaco di Avetrana, Antonio Minò, che ha già chiesto un incontro ufficiale con Emiliano per chiedere la delocalizzazione del sito, potrebbe a sua volta impegnare i suoi colleghi di Manduria e Sava prospettando loro questa ipotesi che scriverebbe l’ultima parola su questa dibattuta vicenda.
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1 commento
Carlo.
ven 17 marzo 2017 12:45 rispondi a Carlo.-------- Beh, conoscendo come la pensano coloro che oggi amministrano questo paese, non credo che farebbero un referendum sul problema depuratore. --------- Dovrebbero essere "marcati" stretti da tutte quelle associazioni, movimenti e partiti contrari al depuratore in una zona turistica densamente abitata nei mesi estivi. --------- Se quello che dice il Presidenter Emiliano vero, il prossimo consiglio comunale dovrebbe deliberare solo sul referendum da fare. --------- Lo abbiamo detto tante volte in questi anni che un referendum su questa storia ci avrebbe fatto guadagnare tempo, ma abbiamo persone che sanno fare solo programmi elettorali faraonici in tempo di elezioni.