Un eccezionale ritrovamento di una tomba di epoca Messapica, finemente decorata come poche scoperte sinora, è stato fatto durante i lavori di scavo per l’interramento della rete del gas metano in via Mandorle d’oro, nel rione Sant’Antonio a Manduria. E’ così venuta alla luce l’ultima dimora di un antenato dei manduriani vissuto tra il Quarto e Terzo secolo avanti Cristo. Una tomba a fossa rettangolare che gli esperti definiscono di elevata importanza archeologica, con una decorazione ai bordi superiori tipica delle dimore signorili di quei tempi. Una delle poche di questo genere con elegante ricamo grafico a “meandro continuo”, di colore rosso e blu. Quasi una rarità da queste parti. La tomba era priva di copertura e quindi sicuramente depredata in passato. I lavori di pulitura, affidati alla ditta Gregorio Tarentini di Manduria, sono ancora in corso e non è detto che dal fondo non possa emergere un’altra sorpresa. In paese la notizia si è diffusa grazie ai social e già si discute sul futuro di questo importante reperto storico. Come prassi, il protocollo prevede l’interramento dopo aver recuperato ogni eventuale oggetto, anche in frammenti, in essa contenuto. La proposta che gira in città, invece, è quella di tagliarla ed estrarla dal suo antico sito per esporla nel museo della cultura Messapica di Manduria a disposizione di tutti.
La stessa cosa è stata fatta anni fa con la tomba di un neonato. Su decisione della Soprintendenza archeologica, il reperto fu prelevato dal suo sito naturale per esporlo nel museo. Sulla pagina Facebook de La Voce di Manduria, è partito da ieri un sondaggio che chiede ai lettori quale destino dovrà avere la tomba del ricco Messapico di via Medaglie d’oro. Sino a ieri la preferenza espressa era a stragrande maggioranza per il recupero e l’esposizione nel museo.
Vuoi commentare la notizia? Scorri la pagina giù per lasciare un tuo commento.
© Tutto il materiale pubblicato all’interno del sito www.lavocdimanduria.it è da intendersi protetto da copyright. E’ vietata la copia anche parziale senza autorizzazione.
1 commento
lorenzo
mer 25 luglio 2018 11:55 rispondi a lorenzoIn un paese normale non si dovrebbero fare battaglie a tutela della cultura e della storia. La cultura dovrebbe essere nel dna di tutti. Appunto in un paese normale