C’è un manduriano tra i 28 militari condannati a risarcire lo Stato per i reati commessi nella caserma di Bolzaneto trasformata in carcere durante i disordini del G8 di Genova del 2001. È il generale Oronzo Doria, 63 anni, ex capo area della Liguria degli agenti di polizia penitenziaria. Assolto “perché il fatto non sussiste” dalla magistratura penale, non è andata così con la giustizia contabile che lo ha condannato a versare la somma di 809.221 euro in favore del Ministero della Giustizia. La sentenza della Corte dei Conti della Liguria che arriva dopo 17 anni dai fatti contestati, ha condannato in tutto 28 persone tra agenti di custodia, poliziotti e medici presenti nella famigerata caserma dove, secondo la Corte europea dei diritti umani che ha condannato l’Italia per le azioni dei membri delle forze dell’ordine, si consumarono atti di tortura nei confronti dei manifestanti. Insieme al generale manduriano, all’epoca dei fatti colonnello, i magistrati contabili hanno condannato anche l’ex capo del Dap, il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, Alfonso Sabella.Il pm nei loro confronti aveva chiesto un totale di 7 milioni di euro di risarcimento dopo che lo Stato era stato costretto a risarcire le parti offese. Sempre l’accusa aveva chiesto anche cinque milioni per danno d’immagine ma, a causa di una legge recente, la Corte può contestarlo solo in caso di reati tipici contro la pubblica amministrazione e la decisione è stata così rimessa alla Corte Costituzionale.
«Come per gli altri convenuti – aveva chiesto la pubblica accusa della Corte dei Conti, sezione giurisdizionale per la Regione Liguria -, la condanna va limitata al danno patrimoniale attuale che, per la parte relativa al Ministero della Giustizia, ammonta alla somma di 3.236.887 euro, sicché la metà ascrivibile al Doria corrisponde dunque a 1.618.443». In sede di pronunciamento della sentenza, poi, ascoltati i difensori dell’alto ufficiale, il risarcimento a carico di Doria è sceso a 809.221 euro.
Doria, a seguito di quei tragici fatti di cui si è parlato e si parla ancora, fu rinviato a giudizio per i delitti di abuso d’ufficio e di abuso di autorità contro arrestati o detenuti. Processato, dopo sette anni fu assolto dal Tribunale di Genova “perché il fatto non sussiste”. L’assoluzione fu appellata solo dalle parti civili e la Corte d’appello lo dichiarò responsabile dei reati ai soli effetti civili condannandolo al risarcimento dei danni. Tuttavia la Corte di Cassazione ha anato senza rinvio la sentenza di secondo grado dichiarando inammissibili gli appelli delle parti civili.
A chiedere conto del danno nei confronti del generale, è stato poi lo Stato che intende così recuperare le somme che ha dovuto versare quale ristoro dei danni procurati ai manifestanti per le violenze e torture subite all’interno di quella che fu definita la caserma-lager. Da tutti i 28 militari condannati per quei maltrattamenti, lo Stato intende così recuperare la somma di 7.395.422 euro.
Nazareno Dinoi
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