Sabato, 20 Aprile 2024

Cronaca

“Non poteva essere una mitraglietta da guerra quella nascosta sotto una leggera maglietta”. Con questa convinzione ieri il giudice del Tribunale di Taranto...

Minacciò un turista con il mitra, pena mitigata e passa ai domiciliari

Mitra Mitra | © Google

“Non poteva essere una mitraglietta da guerra quella nascosta sotto una leggera maglietta”. Con questa convinzione ieri il giudice del Tribunale di Taranto ha mitigato la pena per il ventinovenne manduriano, Benedetto Farina, arrestato lo scorso 6 agosto con l’accusa di aver minacciato un turista tedesco (secondo lui mitragliatrice in pugno) che lo aveva richiamato per come stava scorrazzando a bordo di una potente motocicletta per le strade di San Pietro in Bevagna. Dai quattro anni di condanna chiesti dal pubblico ministero, gli avvocati dell’imputato, Davide Parlatano e Fabio Falco, sono riusciti a fare abbassare la pena a due anni e dieci mesi di reclusione e ad ottenere la detenzione domiciliare per il loro assistito che potrà quindi lasciare il carcere di Melfi dove era rinchiuso in attesa di giudizio. I due legali nel corso delle loro indagini difensive, avevano sollevato dubbi circa l’attendibilità del racconto della presunta vittima. La scarsa luminosità del luogo dove si sono svolti i fatti, ha fatto notare la difesa, e la circostanza riferita dal turista tedesco secondo cui il giovane nascondeva l’arma sotto una canotta, ha convinto il giudice ad alleviare la pena anche per la mancanza di prove certe circa la esatta natura dell’arma.

Il 28enne manduriano era stato arrestato dai carabinieri del nucleo operativo della compagnia di Manduria su ordine di cattura firmato dal gip Pompeo Carriere.I reati contestati da cui si è difeso, sono quelli di porto abusivo d’arma da guerra, minaccia aggravata e ricettazione. Ad incastrarlo era stato il racconto e il conseguente riconoscimento fotografico da parte della sua vittima. Un altro giovane manduriano, L.O. di 32 anni, amico di Farina, accusato di essere stato presente all’episodio contestato, fu denunciato e indagato a piede libero. Nei suoi confronti lo stesso giudice delle indagini preliminari aveva disposto il divieto di avvicinamento al domicilio del denunciante.

Nazareno Dinoi

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