Una brutale aggressione ha ridotto quasi in fin di vita ieri un 43enne savese, Massimo Antonucci, pregiudicato, colpito da un fendente al fianco sinistro, forse con un coltello da cucina a lama larga la cui punta ha raggiunto un rene. Trasportato all’ospedale di Manduria l’uomo è stato operato d’urgenza dall’equipe chirurgica del Giannuzzi che si sono riservati la prognosi. Mistero circa le cause del ferimento sui cui particolari il 43enne è stato molto vago. L’episodio è avvenuto nella tarda mattina di ieri. Antonucci si trovava a Uggiano Montefusco, frazione di Manduria, e camminava a piedi quando ha fermato un’ambulanza di passaggio priva di personale sanitario. I soccorritori vedendo che sanguinava e si reggeva in piedi a fatica, lo hanno fatto salire sulla lettiga ed hanno chiamato la centrale operativa del 118 che ha preso in carico l’intervento. Sul posto è stata quindi inviata un’autoambulanza con medico a bordo ed anche i carabinieri della compagnia di Manduria arrivati immediatamente dopo. Il pregiudicato ha subito riferito di essere stato vittima di un’aggressione a mano armata e di essere stato pugnalato sul fianco da una persona che non conosceva. Oltre alla ferita all’altezza del rene sinistro che era era lunga circa cinque centimetri e profonda una decina, il savese presentava un altro taglio poco profondo al braccio destro. Dopo aver tamponato la ferita che sanguinava copiosamente, l’equipaggio del mezzo di soccorso ha trasportato il paziente al Giannuzzi dove è arrivato in codice rosso.Le sue condizioni che inizialmente non sembravano essere così gravi, sono peggiorate dopo circa mezzora quando dagli esami è risultata una emorragia interna in atto e l’interessamento del rene sinistro. Per questo si è deciso di sottoporlo ad intervento chirurgico che ha suturato le ferite interne e bloccato il sanguinamento interno.
I carabinieri del nucleo radiomobile della compagnia di Manduria, nel frattempo, si sono attivati alla ricerca dell’aggressore che deve rispondere di tentato omicidio. Secondo gli investigatori la vittima potrebbe aver raccontato una storia di comodo nascondendo la verità. Ai militari che hanno raccolto la prima testimonianza a caldo, l’uomo ha riferito di avere iniziato con un automobilista a lui sconosciuto una accesa discussione generata da una mancata precedenza. Il confronto verbale si sarebbe poi trasformato in violenza brutale finita tragicamente. Sempre secondo l’aggredito che è risultato essere sottoposto alla sorveglianza speciale, il suo feritore si sarebbe spaventato e in preda al panico lo avrebbe caricato in macchina per soccorrerlo e portarlo in ospedale. Non è stato chiarito, poi, perché invece di accompagnarlo al pronto soccorso il misterioso aggressore lo avrebbe lasciato nella frazione di Uggiano Montefusco. Toccherà ora ai carabinieri del Nucleo operativo della compagnia id Manduria fare luce su quella che è stata presentata come una lite finita male ma che potrebbe invece trattarsi di un regolamento di conti maturato nell’ambito della malavita savese.
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