Si è costituito ieri alla polizia di Manduria l’autore di una rapina ad una tabaccheria della città Messapica avvenuta martedì scorso 14 novembre. L’uomo con precedenti penali specifici e disoccupato, avrebbe riferito di avere agito per necessità dovendo mantenere la famiglia con tre figli. Ieri mattina il rapinatore pentito si è fatto accompagnare dal suo avvocato negli uffici del commissariato di polizia chiedendo di essere ricevuto dal dirigente. Ha raccontato tutto ammettendo ogni responsabilità dell’atto criminale. Una confessione che gli ha fatto guadagnare una denuncia a piede libero affrancandosi sicure misure restrittive qualora a lui fossero arrivati gli investigatori impegnati dal giorno della rapina a raccogliere elementi utili ad individuare il responsabile. Oltre all’ammissione di colpa, il manduriano ha consegnato anche un fucile giocattolo utilizzato per la rapina.
Il colpo di cui si è fatto carico si è consumato martedì scorso ai danni del negozio di tabacchi situato sulla via Salvatore Gigli. Con il volto coperto da un cappuccio aveva fatto ingresso nel piccolo locale puntando l’arma giocattolo contro il titolare che era rimasto impietrito dalla paura. Con fare fulmineo il bandito aveva poi afferrato il contenuto della cassa consistente in circa cento euro. Con il magro bottino si era poi dileguato a bordo di un’autovettura. Alle forze dell’ordine a cui ha raccontato tutto, il manduriano ha detto di avere fatto tutto da solo ma a quanto pare le prime risultanze investigative lo indicavano in coppia con un complice che probabilmente il pentito vuole coprire.
Dopo la verbalizzazione della confessione e il completamento delle procedure di rito, il trentenne è stato congedato e denunciato a piede libero per rapina a mano armata.
Aggiornamento
In un comunicato stampa diffuso oggi la polizia fa sapere che era già sulle tracce del rapinatore e che lo avevano già individuato e, messo di fronte alle sue responsabilità, ha poi confessato. Subito dopo il colpo, informa la polizia, gli agenti erano già riusciti a trovare l'auto impiegata per la fuga, una Peugeot 306, guidata da un complice che è tuttora da identificare.
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