E’ di origine naturale, quasi sicuramente un infarto cardiaco, la causa della morte del cinquantaseienne manduriano, Moraldo Cinieri, il cui corpo in avanzato stato di decomposizione era stato trovato domenica pomeriggio nelle campagne alla periferia della città messapica. Ad escludere motivi di natura traumatica è stato ieri il medico dell’ufficio igiene della Asl, Leonardo Greco, con un’approfondita visita necroscopica sul corpo custodito nella camera mortuaria dell’ospedale Giannuzzi di Manduria, alla presenza del comandante della stazione carabinieri di Manduria, maresciallo Elio Enrico che condotto le indagini. Lo specialista ha potuto così escludere l’autopsia trovando sufficientemente certa la natura non violenta del decesso. Pertanto la salma che era a disposizione della magistratura, è stata consegnata ieri stesso alla famiglia su disposizione del pubblico ministero di turno, Ida Isceri. I funerali si svolgeranno oggi pomeriggio alle ore 17 con il corteo funebre che partirà dall’ospedale Giannuzzi e la messa funebre nella chiesa del Santo Rosario.
L’uomo che lascia tre figli ed era separato dalla moglie, viveva da solo in un piccolo appartamento situato all’interno del deposito di legna da ardere di sua proprietà. Per questo nessuno si era accorto della sua morte avvenuta alcuni giorni prima che i vigili del fuoco scoprissero il suo corpo durante lo spegnimento di un incendio di sterpaglie divampato domenica pomeriggio nella campagna attorno al deposito di legna. A rendere necessario uno studio approfondito che risalisse alla causa della morte, l’insolita posizione del cadavere (inginocchiato con il volto a terra), ma soprattutto il suo cognome e la parentela: era fratello di Massimo Cinieri, ex boss della sacra corona unita diventato collaboratore di giustizia sul finire degli anni Novanta. Moraldo Cinieri che era separato da tempo dalla moglie, lascia tre figli adulti, Benito, Lucia e Daiana.
Nazareno Dinoi
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