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Il ricercatore e ambientalista tarantino, Fabio Matacchiara, ha pubblicato su Youtube l’anticipazione di un ampio servizio videografico girato nei fondali di San Pietro in Bevagna...

L'affascinante scoperta del ricercatore Matacchiera che ricorda lo sbarco dell'apostolo Pietro

Il ricercatore e ambientalista tarantino, Fabio Matacchiara, ha pubblicato su Youtube l’anticipazione di un ampio servizio videografico girato nei fondali di San Pietro in Bevagna che mostra la presenza di enormi blocchi di pietra che secondo l’autore potrebbero essere i resti di un antico porto di epoca romana che le maree e l’erosione della costa nei secoli ha completamento sommerso.

«In attesa di darvi maggiori dettagli, anche grazie al supporto di archeologi da me contattati – annuncia Matacchiera - vi comunico che ho rinvenuto al largo di San Pietro in Bevagna, nella provincia di Taranto, un'opera imponente costituita da innumerevoli blocchi ordinati tra loro che farebbero pensare alla presenza di un'area portuale (forse romana) che nel corso dei millenni il mare ha sommerso».

Il ricercatore tarantino non indica il luogo del ritrovamento. La zona interessata potrebbe essere quella in contrada Borraco, tra l’omonimo fiume e il villaggio turistico Campo dei Messapi dove alcuni anni fa una forte mareggiata che si mangiò diversi metri di spiaggia, fece affiorare sulla battigia una serie di blocchi di pietra simili a quelli del video di Matacchiera che si perdevano nel fondale per una decina di metri. La zona in questione coincide con quella dove, ad agosto del 2010, la Guardia di Finanza, dopo una segnalazione, fece l’importante scoperta dei resti di un relitto di nave romana.

Nell’attesa di conferme da parte degli archeologi interpellati, la scoperta porta vigore alla leggenda dello sbarco su questi lidi dell’apostolo Pietro. Riportiamo la descrizione che ne fa lo studioso manduriano Nicola Morrone nel suo lavoro «Le radici di un mito: Felline, Fellone e lo sbarco di San Pietro a Bevagna! Pubblicato sul sito “Fondazioneterradotranto.it.

«Con ogni probabilità, il racconto più avvincente che la tradizione ha consegnato ai manduriani, e di cui ogni concittadino, devoto e non, conosce le linee fondamentali , è la leggenda dello sbarco di San Pietro Apostolo sul lido di Bevagna nell’anno 44 D.C., a seguito di un naufragio indotto da un forte vento di scirocco. La leggenda racconta che egli avrebbe convertito al cristianesimo Fellone, il signore del vicino villaggio di Felline, permettendogli, dopo il battesimo avvenuto nelle acque del fiume Chidro, di guarire all’istante dalla lebbra che lo aveva colpito. In seguito, il santo avrebbe convertito, battezzato e guarito dalla malattia le genti vicine, fino a Oria e a tutto il Salento, per poi proseguire il suo viaggio fino a Roma».

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2 commenti

  • lorenzo
    sab 28 luglio 2018 06:00 rispondi a lorenzo

    Senza offesa per il noto ricercatore e non metto in dubbio la rilevanza della scoperta. Tuttavia la mia memoria ricorda molto bene a metà degli anni 70 che, gli anziani residenti a San Pietro, nelle svariate partite a tre sette sotto la pineta, parlavano e descrivevano questi pietroni avvistati con le loro barchette ormeggiate alla foce del Chidro, mentre andavano a pesca. Inoltre in un libro che parla di antichi trulli è ben menzionata la vecchia strada antica di epoca romana in zona Torre Borraco. Ora mi aspetto la scoperta delle antiche vasche usate in passato x la lavatura della lana, giacenti nelle strerpaglie del fiume burraco. C'e pieno di storia a Manduria e i documenti ci sono per indicare i luoghi. Basterebbe coordinare tutto.

    • Emanuele Biasco
      sab 11 agosto 2018 04:16 rispondi a Emanuele Biasco

      Mi associo allo scritto del sig. Lorenzo e faccio auguri di incoraggiamento a tutti gli studiosi di archeologia e storia per intraprendere studi per conseguire sempre maggiori conoscenze. Buon lavoro. Emanuele

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