Ancora presto per cantare vittoria ma sperare in un miracolo non fa male. Perché di miracolo si tratterebbe se finalmente si riuscisse ad eliminare l’ecomostro che ha deturpato i canili e le vasche del fiume Chidro di San Pietro in Bevagna. Un progetto di riqualificazione dell’area, sottoposto a finanziamento da parte del Comune di Manduria, ridarebbe vita ad una delle aree di maggiore pregio delle marine manduriane. Si tratta di una proposta progettuale denominata “Rinaturalizzazione dell’area del fiume Chidro e realizzazione di centro logistico operativo delle Riserve Naturali”.
Nei mesi scorsi la Regione Puglia ha richiamato l’attenzione di enti e comuni per la realizzazione di progetti per la rete ecologica regionale con un apposito avviso pubblico a cui sia il Comune di Manduria sia le Riserve Naturali del Litorale Tarantino Orientale hanno risposto con un progetto di massima che prevede la completa rimozione e bonifica dell’impianto di captazione delle acque del fiume Chidro, realizzato sul fine degli anni ’80 e mai entrato in funzione, con una completa conversione di parte della struttura per farne un nuovo centro visite e logistico dell’area protetta, destinato a offrire servizi innovativi di fruizione delle risorse, organizzazioni di sessioni didattico-laboratoriali con l’uso di nuove tecnologie multimediali. Prevista anche la bonifica di tutti i canali di collegamento al fiume, dove saranno realizzate strutture per aumentare la nidificazione della fauna protetta e, quindi, tutelarne la biodiversità presente. Inoltre la destagionalizzazione delle attività, con l’apertura del centro visite per tutto l’anno e lo sviluppo del turismo sostenibile con la messa a disposizione di canoe e bici per le visite guidate. Per la realizzazione del centro saranno utilizzate tecnologie innovative con “tetto verde” e l’utilizzo di pannelli fotovoltaici per l’autonomia energetica della struttura, che sarà comunque sottoposta in una ex vasca di accumulo, non visibile all’esterno per un minor impatto ambientale. Il progettista dell’opera di cui non è stato indicato il costo, è l’ingegnere Emanuele Orlando, dirigente del comune di Manduria con il supporto tecnico scientifico dell’ingegnere Gregorio Raho.
Nazareno Dinoi
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2 commenti
lorenzo
gio 21 giugno 2018 12:06 rispondi a lorenzoNon è un pesce d'aprile vero? Incredibile si sono accorti dopo oltre 30 anni!!! Se dovessero fare veramente il progetto indicato vado a piedi da San Pietro fino a San Cosimo. Speriamo che qualcuno si accorga anche del ponte sul Chidro.......
rossi andrea
gio 21 giugno 2018 06:36 rispondi a rossi andreaDi acqua potabile per Torre Colimena non se ne parli mai. Mi raccomando visto che siamo gli ultimi meglio pensare in grande. Un'estasi senza guardasi in tasca. Favolette di inizio estate da fare sotto l'ombrellone con una birretta in mano.