«Il Comune di Avetrana non è mai stato favorevole al depuratore in località Urmo Belsito». Lo sottolinea il sindaco avetranese Antonio Minò che precisa: «Questo comune ha solo preso atto di quanto riferito dai tecnici regionali, senza accordo o assenso alcuni». In quella occasione, spiega ancora il primo cittadino, gli amministratori di Avetrana (la cui zona residenziale, Urmo Belsito, confina proprio con il sito individuato dalla Regione Puglia e dal Comune di Manduria per l’edificazione del depuratore), espressero la propria contrarietà a tale ipotesi non ritenendo sufficienti le modifiche proposte dai tecnici dell’Acquedotto pugliese di allontanare dalla costa il buffer 2 (recapito finale dei reflui, NdR).
Nel mese di aprile, fa sapere in proposito il sindaco Minò, il suo comune si era espresso proponendo la località «Serpenti», territorio di Manduria, quale sede alternativa dell’opera.
«Nella prossima conferenza di servizi convocata a Bari per il 3 luglio – fa sapere il sindaco Minò -, ribadirò per conto della mia gente che il sito deve essere spostato in altro luogo».
La posizione dell’amministrazione comunale di Avetrana di spostare il depuratore da Urmo Belsito, si sposa con quella annunciata dal Comitato ambientalista promotore di un ricorso al Tar contro i permessi all’attraversamento stradale degli scavi che il Comune di Manduria ha concesso alla ditta Putignano aggiudicataria dei lavori. Di questo si parlerà in una assemblea pubblica organizzata dal Comitato che si terrà martedì prossimo, 19 giugno, nella sala consigliare del comune di Avetrana. L’iniziativa servirà a produrre un documento da inviare all’amministrazione comunale di Manduria nel quale si proporrà lo spostamento del depuratore liberando la costa da qualsiasi possibile fonte di inquinamento o deturpamento ambientale.
N.Din.
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