Prima di partire per fine incarico, l’ex commissaria prefettizia, Francesca Adelaide Garufi, ha fatto un bel regalo al direttore delle Riserve naturali, Alessandro Mariggiò, destinatario di un encomio solenne che gli varrà la riconferma del ruolo. La stessa cosa Mariggiò era riuscito ad ottenere dall’ex sindaco Roberto Massafra che prima di andare via perché sfiduciato dalla sua maggioranza, si preoccupò di firmare la proroga al meritevole direttore delle Riserve.
La raccomandazione della commissaria è accompagnata da una serie di meriti e risultati ottenuti da direttore. Se ne riportano alcuni: «per le attività programmate negli ultimi mesi, in collaborazione con tante realtà associative territoriali, hanno riscosso notevole successo in termini di offerta turistica con numerose adesioni», oppure «con la sua preziosa attività ha consentito di raggiungere significativi risultati per i quali l’opera dell’Autorità di gestione, è stata valutata positivamente da tutti gli enti coinvolti con notevoli risvolti di carattere sociale ed economico, nonché di immagine, in favore dell’ente amministrato», e poi l’elogio per essere riuscito ad ottenere tre finanziamenti, di cui non sono indicati gli importi e soprattutto le reali finalità ma che basta leggere i titoli per capirci meno: “Azione 6.5 – 6.5.1 Interventi per la tutela e valorizzazione della biodiversità terrestre e marina”; Interreg Italia-Grecia Path e Ofidial2; Interreg Italia Albania Montenegro Laspesh e 3 Watch-out».
Peccato che la lodevole azione del direttore delle Riserve non si sia vista al fianco di chi si opponeva alla realizzazione di un depuratore con scarico al suolo che nascerà proprio tra le due Riserve naturali della Salina e il Fiume Chidro; o nel trovare un sistema (di telecamere o antincendio) per impedire i consueti roghi che ogni anno e in più occasioni deturpano le stesse Riserve; e non abbia aperto bocca nel far sapere il suo parere alle richieste di insediamenti turistici che nasceranno sul confine delle Riserve naturali.
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2 commenti
NlNO FlLOTICO
gio 17 maggio 2018 07:53 rispondi a NlNO FlLOTICONon so se sia un suo demerito, ma certo è che la spiaggia più bella di Manduria (sfido chiunque a provare il contrario) ossia quella della Palude del Conte, tra il canale che ci separa da Punta Prosciutto e Punta Cacata, con sabbia finissima, dune, zero abusi edilizi... ebbene in pieno mese di agosto era LURIDA da vergognarsi, con mucchi di spazzatura accatastati ogni 50 metri circa. Piena di turisti, la maggior parte esterrefatti dallo spettacolo. Ora io capisco, gli incivili sporcano, etc etc ma se è un'area PROTETTA VA PROTETTA, altrimenti si tratta di una semplice macchina di distribuzione di fondi pubblici, fine a sé stessa. Cartelli arrugginiti, sentieri pieni di ferri vecchi..Direttore, io mi sono vergognato come un cane, di chi è la colpa? quest'anno facciamo il bis?
lorenzo
gio 17 maggio 2018 02:57 rispondi a lorenzoDopo questo riconoscimento mi aspetto vigilanza e telecamere nelle riserve. Nonché multe salate a chi distrugge. Al primo incendio senza colpevoli il caro direttore si dimetta altrimenti non dimostra il suo riconosciuto valore. Non basta essere capaci di reperire fondi bisogna poi tutelare. Grazie a prescindere