Dopo quella degli ispettori del Ministero delle Finanze, arriva anche dalla Corte dei Conti la bocciatura della gestione della cosa pubblica della passata amministrazione Massafra. La giustizia contabile che già nel 2026 aveva censurato le anomalie nella gestione della cosa pubblica, ha chiuso l’istruttoria rilevando tre irregolarità e una violazione di legge nei bilanci comunali. Lo strumento contabile preso di mira dai giudici della Corte dei Conti è quello del 2014 per il quale, già a gennaio di quest’anno, avevano chiesto chiarimenti su di versi punti. La sezione regionale di controllo, a seguito delle giustifiche presentate dal comune Messapico, ha superato alcune criticità precedentemente evidenziate, rimanendo tuttavia ferma su alcune che restavano irrisolte contenute nelle osservazioni finali del magistrato istruttore trasmesse all’ente il 28 luglio scorso.Per la sezione regionale di controllo della Corte dei Conti della Puglia, pertanto, costituisce violazione di legge la rateizzazione quinquennale del debito fuori bilancio riconosciuto dalla giunta Massafra alla Igeco (gestione dei rifiuti) pari a tre milioni e 480mila euro. Il Comune ha violato la normativa che vieta agli Enti la rateizzazione superiore di tre anni (questo per evitare onerose spese per gli interessi). Sempre secondo i giudici contabili, l’amministrazione comunale si è resa responsabile di almeno tre altre irregolarità che pregiudicano gli equilibri di bilancio: lo scarso recupero dell’evasione tributaria, la violazione dei parametri di deficitarietà e la sussistenza di una cospicua somma debitoria al 31 dicembre 2016.
Per queste violazioni-irregolarità, la Corte dei Conti, il 10 ottobre scorso, aveva chiesto al comune l’adozione di misure correttive idonee a superare definitivamente le criticità rilevate con una relazione sul da farsi da trasmettere entro 60 giorni. Ieri, a due giorni dalla scadenza dei termini, la commissaria prefettizia ha pubblicato la presa d’atti del verbale della Corte dei Conti con la relazione richiesta e le controdeduzioni che si possono così riassumere: per lo scarso recupero dell’evasione tributaria si rinvia la soluzione alla gestione del servizio di riscossione ad una ditta esterna che affiancherà il personale interno; per la rateizzazione quinquennale alla Igeco non ci sarebbero stati aumenti per interessi. Per tutto il resto l’amministrazione si giustifica con la cronica carenza di personale che non farebbe funzionare bene gli uffici e s’impegna ad uno più stretto controllo il cui compito è stato affidato al segretario generale Graziano Iurlaro.
Nazareno Dinoi
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1 commento
giorgio sardelli
gio 7 dicembre 2017 03:26 rispondi a giorgio sardellicarissimo Nazareno Dinoi: i contribuenti già presi in giro dalla passata amministrazione devono ancora recuperare la EX ECA tassa eliminata da parecchi anni indietro e fatta pagare ai Manduriani sino al 2016