La notizia dell’uccisione di “Bambi”, la femmina di daino fuggita da un agriturismo di Torricella e finita sotto i colpi di fucile di quattro cacciatori manduriani, due dei quali identificati e denunciati dalla polizia, ha messo in subbuglio il mondo animalista. Lo sdegno ha oltrepassato i confini regionali ed è arrivato a Milano dove la presidentessa della Lega italiana difesa animali e ambiente, l’onorevole Michela Vittoria Brambilla, ha preannunciato la costituzione di parte civile della sua associazione nel futuro processo a carico di chi ha ucciso l’animale protetto.
La stessa cosa farà il referente tarantino del Wwf, Francesco Di Lauro, autore della denuncia che ha permesso l’altro ieri di incastrare gli autori dell’uccisione traditi dalla presenza nel frigo di uno di loro di otto chilogrammi e mezzo di carne del daino che era stato già macellato.
I due cacciatori a cui la polizia ha già ritirato il porto d’armi, avevano avvicinato l’animale usando come esca una melagrana di cui “Bambi” era ghiotta. A luglio scorso la femmina di daino era sfuggita ala morte per mano di altri cacciatori che si erano introdotti nel recinto dell’agriturismo di Torricella uccidendo un altro esemplare femmina in procinto di partorire altri cuccioli. Quel giorno “Bambi” e un altro daino maschio scamparono al massacro.
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