C’era anche una delegazione dei comitati No Tap di Melendugno, ieri, tra i circa tremila manifestanti che hanno preso parte al corteo di protesta contro il depuratore sulla costa e contro ogni possibile scarico a mare che l’Acquedotto pugliese sta realizzando a Urmo Belsito, un’area a poche centinaia di metri dallo Jonio circondata da tre siti di interesse naturalistico come il bosco di Rosamarina, la Salina dei Monaci e il Fiume Chidro, tutti in territorio comunale di Manduria. Assente giustificata la cantante Romina Power che l’altro ieri ha partecipato ad un sit-in davanti alla Torre di Colimena per promuovere con gli organizzatori l’iniziativa di ieri.
Una manifestazione riuscitissima organizzata in soli tre giorni che ha dato i risultati sperati. Il popolo del No al depuratore a Urmo e allo scarico a mare ha risposto puntuale all’appello riunendosi intorno alle 17 nel punto previsto della litoranea. Dal punto indicato, sotto l’attenta vigilanze di un nutrito numero di agenti della Digos al comando del primo dirigente Cosimo Candita, e del vice questore aggiunto, Francesco Correra del commissariato di Manduria, i manifestanti hanno percorso il tratto di litoranea che li separava dall’incrocio della Tarantina fermandosi a poche centinaia di metri dal cantiere del depuratore. Man mano che il serpente umano avanzava verso la meta, il numero dei partecipanti è aumentato sino a raggiungere le circa tremila unità. Nessuna bandiera né vessillo si associazioni in giro così come era stato programmato dagli organizzatori. Rispettato anche lo stile pacato degli slogan, cosa questa che è stata apprezzata dai responsabili della sicurezza.
Al termine del corteo, sul trattore che lo apriva c’è stato un breve comizio in cui hanno preso la parola due rappresentanti dei movimenti ambientalisti e comitati cittadini che avevano promosso l’iniziativa. La scelta è caduta sull’ambientalista manduriano, Gregorio Mariggiò, e sul vicesindaco di Avetrana, Alessandro Scarciglia. Il primo ha ricordato che i provvedimenti approvati dalla giunta regionale del presidente Michele Emiliano sono quelle del precedente governo Vendola, «per cui – ha detto Mariggiò – non c’è niente di nuovo in tutto questo anzi, ci stanno facendo tornare indietro». L’amministratore di Avetrana ha voluto dare il giusto peso alla volontà del popolo di rivendicare il diritto di decidere del proprio futuro. «Stiamo lottando da 13 anni contro questo progetto e lo stiamo facendo in maniera esemplare, i nostri figli ci ringrazieranno e saranno fieri di noi». Entrambi hanno poi chiesto la sospensione immediata dei lavori nel vicino cantiere. Del tutto assenti gli amministratori del comune di Manduria ad eccezione dei due consiglieri di opposizione, Silvano Trinchera e Sandra Dicursi, tra le prime file del corteo.
Nazareno Dinoi
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