Ha lasciato il carcere per proseguire la custodia cautelare ai domiciliari dopo poco più di un mese di detenzione nel penitenziario di Taranto. Il manduriano A.S., operaio Ilva, era stato arrestato lo scorso 10 aprile con l’accusa di maltrattamenti in famiglia e minacce aggravate nei confronti della moglie contro la quale avrebbe puntato una pistola. Ieri il Tribunale di Taranto ha accolto l’istanza presentata dai suoi avocati, Franz Pesare e Giuseppe Brunetti. I due legali hanno proposto al giudice, che ha accettato, un luogo di custodia il più lontano possibile dalla casa dove vivono la moglie e i figli della coppia, un appartamento a San Pietro in Bevagna, marina di Manduria, utilizzato per le vacanze estive.
Il trentacinquenne incensurato, ha sempre dato una versione differente da quelle che gli contesta l’accusa riducendo l’accaduto ad una delle frequenti liti che da tempo ormai avvelenavano il clima della giovane coppia.
Quel giorno, però, oltre ai nervi, saltarono fuori anche un piccolo arsenale fatto di armi vere e giocattolo che l’uomo deteneva in casa legalmente. Tante armi alcune delle quali davvero particolari come un machete e tre Katana, spade dei samurai con lame di varia lunghezza. E ancora una pistola, un revolver, un fucile a pompa e un fucile calibro 20 con relativo munizionamento. Tutto regolarmente denunciato con permesso di detenzione in casa se non fosse per l’inquietante racconto della donna che ai poliziotti racconto di essere stata minacciata di morte proprio con una delle armi che il marito collezionava per passione. Quel giorno l’allarme era scattato grazie ad una telefonata al 113 fatta dalla sorella del presunto marito violento. «Correte, mio fratello sta minacciando sua moglie con una pistola». Quando gli agenti si presentarono all’indirizzo indicato, trovarono in casa l’operaio Ilva il quale, negando l’uso dell’arma, ammise di avere avuto poco prima una lite con la moglie che si era allontanata per rifugiarsi a casa della suocera di lei che abita lì vicino. Alle forze dell’ordine fu sufficiente fare un giro nell’appartamento per trovare non solo la pistola, ma anche l’inusuale «collezione» di armi giocattolo e vere. Oltre a questo gli agenti sequestrarono anche delle manette e farmaci ad effetto anabolizzante utilizzati dai body builder durante le gare.
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