A pochi giorni dalla morte di Dino Giannotta, il primo e forse l’ultimo dandy della Puglia, pubblichiamo alcuni scatti fotografici dell’eccentrico manduriano firmati dal bravo Salvatore Caraglia, autore di un eccezionale calendario, realizzato nel 2005, interamente dedicato al dandy Messapico.
Le foto
Oltre elle immagini che proponiamo su gentile concessione dell’autore, l’opera contiene delle frasi autografe in cui Dino Giannotta mette a nudo la sua autoironica e autentica natura dandy.
Ne riportiamo una in particolare dedicata a chi lo ha conosciuto e si è chiesto sempre chi fosse «Dino, il dandy?».
«A questo punto, alla lecita domanda “ma tu chi sei?, rispondo: una persona normale che, nel corso della vita ha fatto alcuni errori ma ha avuto sempre come punti di riferimento valori importanti e fondamentali, grazie ai quali non ha fatto male a nessuno ed ha aiutato, nel limite del possibile, le persone che a lui si sono rivolte e che la grande serenità che dimostra è data dal sentirsi sereno ed in pace con sè stesso e con la sua coscienza. Comunque, concludo co la storia frase: ai posteri l’ardua sentenza».
Un’altra, ancora più indicativa di quella filosofia «dandy» a cui Dino ha dedicato tutta la sua vita, mostra il suo smisurato bisogno di stupire e meravigliare.
«Molto spesso racconto storie divertenti ma così paradossali da essere chiaramente false e non vere. Eppure ci sono persone che non capiscono perché sono prive di humor e pensano che io sia “il classico pallonaro”».
Dino Giannotta è stato tra i primi (e pochi) dandy italiani, sicuramente primo in Puglia e forse l’unico, non è vissuto abbastanza per partecipare al primo raduno dei dandy d’Italia che si è svolto ad Arezzo l’uno e due luglio scorso quando Giannotta era già gravemente malato assistito amorevolmente dai parenti nella sua casa a Manduria. Dino il dandy, morto a 90 anni, non si era mai sposato.
Da Wikipedia. «Il dandismo è un comportamento diffusosi durante la Reggenza inglese e la Restaurazione francese. Proprio dei dandies, consiste in un'ostentazione di eleganza dei modi e nel vestire, caratterizzato da forme di individualismo esasperato, di ironico distacco dalla realtà e di rifiuto nei confronti della mediocrità borghese».
Nazareno Dinoi
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