La sede del Consorzio di tutela del Primitivo di Manduria
Movimentata assemblea martedì pomeriggio del Consorzio di tutela del Primitivo di Manduria allargata ai politici e ai tecnici per discutere le procedure in atto finalizzate all’approvazione del nuovo disciplinare della Docg contestato da alcuni produttori nella parte in cui permette l’imbottigliamento fuori dall’areale di produzione del pregiato vitigno.
L’incontro tenuto nella sede consortile di Uggiano Montefusco, voluto dalla presidente del Consorzio, Novella Pastorelli, avrebbe dovuto convincere gli oppositori, tra cui i componenti del neo costituito Comitato di difesa, presenti in sala, ma è servito invece ad allontanare ancora di più le diverse posizioni. La presidente Pastorelli in questa occasione ha dovuto incassare anche il parere critico del sindaco di Manduria, Gregorio Pecoraro che la inviava a prendere in considerazione le critiche mosse da un vasto gruppo di addetti ai lavori. Possibilità respinta dalla numero uno dell’organismo consortile che ha invece rivendicato la propria autonomia dalla politica facendo intendere che indietro non si torna e respingendo l’invito del sindaco a discutere l’argomento con le istituzioni politiche del territorio. “Il mio Cda non va nei consigli comunali”, ha risposto impettita Pastorelli protagonista poi di uno scontro con i viticultori presenti che lamentavano una scarsa tutela della doc, incolpando loro di non essersi lamentati in passato quando dalla loro uva hanno ricavato 180 euro a quintale. Accusa questa che ha provocato malumori e mormorii in sala.
Critiche al disciplinare così come viene proposto dal Consorzio sono venute anche dal viticultore ed enologo Michele Schifone di Torricella che ha puntato sulla inaffidabilità della procedura adottata dal Consiglio e del disciplinare stesso da esso approvato. “Inopportuno e inconsistente” ai fini dell’arricchimento qualitativo del prodotto è stato invece definito dal produttore e vicepresidente provinciale di Coldiretti Taranto, Salvatore Mero.
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