Non sono assolutamente sorpresa dall'articolo pubblicato oggi sul vostro sito web. E non mi sorprende nemmeno la campagna di odio che si è scatenata perché tre donne nella foto, poi stranamente sostituita con altra, di cui due giornaliste e la sottoscritta, sorridono davanti ad un bicchiere di vino nello stand "Puglia" del Vinitaly. Cosa c'è che non va? Avreste preferito tre uomini? Temo proprio di sì. Serpeggia ancora questa cultura misogina vergognosa. Ma lasciando stare gli aspetti esteriori, entriamo nel merito dell'ennesima polemica sollevata sul Primitivo di Manduria DOP. Le due giornaliste al mio fianco sono impegnate da tempo nella promozione del territorio e vi chiedo se instaurare un rapporto con gli operatori dell'informazione non sia importante anche per supportare il Primitivo di Manduria sul mercato. Io penso di sì ed infatti, la comunicazione rientra tra le principali attività del Consorzio che io rappresento, gratuitamente. Rimarco quest'ultima parola, gratuitamente perché ho letto nei commenti di stipendi, compensi etc...Sgombriamo il campo dai dubbi.
La sottoscritta e i componenti del consiglio di amministrazione svolgono questo ruolo in maniera del tutto gratuita e perché convinti che il nostro Primitivo di Manduria debba essere valorizzato con l'impegno di tutti. Il nostro evidentemente c'è e si vede. Il commento di tale "Marco Faber Gè - Sempreverde" ad un articolo di "Sapori di Puglia", ripreso poi dalla Voce di Manduria, si riferisce in gran parte al problema “prezzo” delle uve. Così come più volte chiarito, il Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria non ha potere decisionale rispetto alla determinazione dei prezzi che vengono stabiliti dal mercato.
Il compito del Consorzio è quello di vigilare e tutelare il marchio e porre in essere iniziative di promozione del prodotto. Ricordo che abbiamo partecipato a diversi bandi ottenendo importanti finanziamenti e che abbiamo introdotto la fascetta di Stato sulla bottiglia in modo da limitare le frodi in commercio.
Devo anche evidenziare come finalmente nel territorio, grazie all’attività incessante del CdA del Consorzio, vi sia una quasi unanime unità di intenti, fatta eccezione per chi legittimamente propone soluzioni ed iniziative diverse che saranno oggetto di valutazione, come è giusto che sia, da parte degli organi deputati.
È noto a tutti, d’altro canto, come i vini rossi a livello mondiale stiano affrontando un periodo di crisi causato dai conflitti in atto, dalla crisi di Suez, dal cambio dei gusti del mercato, soprattutto femminili e giovanili. La visione del problema non deve essere provinciale, ma globale, altrimenti non lo si comprende e difficilmente potranno trovarsi soluzioni.
Noi abbiamo il dovere di fare il nostro e questo facciamo e dovremo fare ancora di più, come le aziende, con più forza e nuove idee.
Di una cosa sono certa però. I piagnistei e la denigrazione non servono a nulla e non ci aiuteranno ad andare avanti. Piuttosto, facciamo squadra!"
C. d’A Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria Doc e docg
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3 commenti
Pina
ven 19 aprile 16:03 rispondi a PinaNon ho mai letto critiche rivolte a donne manager e nemmeno in questo caso(legga bene l'articolo). Si parla semplicemente del mancato pagamento ai viticoltori dal 2021, com'è possibile se il primitivo sta ottenendo tanto successo?
Un manduriano
ven 19 aprile 12:26 rispondi a Un mandurianoCarissimo c.d.a consorzio se c'è qualcuno che fa piagnistei siete proprio voi, infatti mi si attacca perché donne nella foto. Ma sii seria. L'articolo evidenziava solo un disagio di noi agricoltori in quanto le cantine devono ancora saldare la campagna 2021 e si pone il problema come affrontare le spese per la campagna in corso. Si è un problema caro consorzio anche perché inizia il periodo dei trattamenti.e sono costosi, tutto qui . .
giovanni
ven 19 aprile 11:48 rispondi a giovanniLa presidente non sbaglia affatto nel dire che se si fosse trattato di uomini le reazioni sarebbero state diverse. Non è una novità che si derida il ruolo delle donne specie quando solgono funzioni rilevanti. Anche qui da noi "è meglio se le donne facciano le donne", che in altre parole vuol dire. se ne stiano a casa. Sono in tanti, madevono farsene una ragione. Ovvio poi che la comunicazione nel settore vitivinicolo è fondamentale e vanno utilizzati tutti i canali per promuovere il territorio e i prodotti tipici come il vino. Tutto questo in un mercato mondiale in evoluzione sia dei gusti che la concorrenza di paesi che mai si poteva pensare come produttori di vini e, per giunta, di alta qualità. Vada avanti presidente.