Il Comune di Avetrana ha presentato un esposto all’Ordine dei giornalisti delle Marche per chiedere l’eventuale misura disciplinare nei confronti del giornalista Massimo Del Papa che in un suo servizio sull’omicidio della giovane di Specchia, Noemi ……, ha paragonato Avetrana e il comune del basso Salento come «le pietraie dell’Afganistan». L’articolo in questione dal titolo “Avetrana, Specchia e le pietraie d’Italia figlie del Grande Fratello” e dal sottotitolo “Villaggi dai nomi sconosciuti, che un giorno tutti imparano per le ragioni più atroci. Villaggi senza età né futuro. Storditi davanti a un televisore, incantati da personaggi che non esistono”, è stato pubblicato sul giornale online “Lettera 43”.
«Sono qui solo ad esprimere la propria rabbia (e a rappresentare quella degli abitanti di Avetrana) per quanto scritto nell’articolo in questione, scrive il vicesindaco Alessandro Scarciglia che firma l’esposto.
L’amministratore avetranese chiede al Consiglio di disciplina dell’ Ordine dei Giornalisti delle Marche«di verificare l’eventuale presenza di violazioni etiche e morali del giornalista e di tenere informato il Comune di Avetrana sugli esiti di una eventuale azione che il Consiglio di Disciplina volesse intraprendere. Per le eventuali contestazioni penali e/o civili – aggiunge - ci stiamo consultando con i legali del Comune per verificare la fattibilità di un’azione giudiziaria che possa ridare dignità alla città di Avetrana, da troppo tempo martoriata ed infangata da certa stampa».
Di seguito riporto alcuni passaggi del suddetto articolo che fanno riferimento ai comuni di Avetrana e Specchia:
“terre di niente e di nessuno, senza speranze, che i telegiornali mostrano simili a pietraie dell’Afganistan”; “qui la gente si limita a sospettare altre forme di vita su altri pianeti mostrati dalla televisione, neanche internet, che serve a chattare la non-vita di ogni minuto” “nelle pietraie del Sud d’Italia riparte la faida” “la televisione è ancora l’unico antidoto alla noia della pietraia, insieme alle canne e, a volte, altra roba più forte” “non si vuole dire che chi guarda il Grande Fratello poi diventa balordo e criminale, si vuole semplicemente dire che, nelle mille pietraie d’Italia, l’orizzonte culturale è quello, la speranza di vita è quella”.
Vuoi commentare la notizia? Scorri la pagina giù per lasciare un tuo commento.
© Tutto il materiale pubblicato all’interno del sito www.lavocdimanduria.it è da intendersi protetto da copyright. E’ vietata la copia anche parziale senza autorizzazione.