I due medici curanti che hanno contratto i coronavirus si sono negativizzati. Uno dei due, il dottore Orfeo Rotelli, che accetta volontariamente la perdita dell’anonimato sinora da noi rispettato, è stato già dimesso dagli infettivi ed è tornato a casa del tutto guarito. A breve anche il suo collega potrà lasciare il reparto dell’ospedale Moscati.
I due medici di famiglia che sono stati i primi manduriani ad essere contagiati dal virus, sono stati per venti giorno sotto le cure del reparto di malattie infettive diretto dall’infettivologo, anche lui manduriano, Giovanni Buccolieri.
Fortunatamente a nessuno dei loro parenti è stato trasmesso il virus e, a quanto è dato sapere, nemmeno a nessuno die loro numerosi assistiti. I due professionisti che hanno sempre escluso di essersi recati nelle regioni delle zone rosse del Nord per prendersi i propri figli universitari, presenti a Manduria, riferiscono, in tempi di gran lunga precedenti al periodo della loro infezione e comunque molto prima che scattassero i provvedimenti sul distanziamento sociale, si saranno ammalati durante le loro attività lavorative. Oppure, altra ipotesi da non escludere, a portare il Covid-19 nei loro studi sia stato qualche informatore farmaceutico asintomatico ma a sua insaputa positivo al virus.
Restano ancora ricoverati, invece, gli altri sei manduriani di cui si ha notizia certa: la coppia che ha presentato i sintomi al rientro da una crociera, i due uomini di 80 e 60 anni seguiti a domicilio dal dipartimento di prevenzione e dai rispettivi medici curanti e il 73enne manduriano, ricoverato al Miulli di Acquaviva delle Fonti, che ha contratto il virus quando era ricoverato nella clinica Villa Verde di Taranto. Infine l’ottavo cittadino manduriano che si è infettato durante una sua permanenza in un comune della provincia di Bari.
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