La discarica Manduriambiente situata sulla via per San Cosimo, ha ottenuto dal commissario ad acta dell’Agenzia territoriale della Regione Puglia per il servizio di gestione dei rifiuti, Gianfranco Grandaliano, l’autorizzazione a raddoppiare la capienza. Oltre ai rifiuti già bancati pari a 630.000 metri cubi provenienti dai 17 comuni del bacino, se ne aggiungeranno altri 388.000 metri cubi per un totale di un milione di metri cubi di rifiuti solidi urbani. Questi ultimi saranno differenziati perché l’autorizzazione ricevuta, prevista dall’Aia ottenuta nel 2016, prevede la realizzazione di una piattaforma per la selezione e trasformazione dell’umido. La società, dopo avere incassato l’ok della Regione Puglia che gli permette così di investire nell’ammodernamento e nella realizzazione degli impianti di separazione dei rifiuti (umido, carta, vetro e così via), dovrà rinegoziare la convenzione con tutti i 17 comuni dell’ambito i quali non avranno difficoltà ad accettare per due motivi: i propri rifiuti andranno lontano dai propri confini, a Manduria appunto; e poi perché non dovranno più pagare gli arretrati che Manduriambiente chiede da anni e che, in cambio della firma, cancellerà il sospeso.
Si parla di cifre importanti, quasi 14 milioni di euro in tutto, suddiviso in base alla quantità di rifiuti prodotti negli anni. Manduria, ad esempio che è il comune più grande, non dovrà più versare 2,8 milioni di euro. Un bel risparmio anche per Grottaglie che deve a Manduriambiente poco meno di due milioni di euro così come San Giorgio, Pulsano, Leporano, tutti debitori intorno ad un milione di euro ciascuno. Via via gli altri come Sava quasi 900 mila euro, Avetrana 467mila euro e così via. Tutto abbuonato.
In questi giorni gli emissari di Manduriambiente che naturalmente non vedono l’ora di chiudere l’affare (il raddoppio della discarica è un business niente male), stanno contattando i sindaci dei comuni interessati proponendo loro la rinegoziazione della convenzione con il regalo dell’azzeramento del debito. Alcuni comuni hanno già firmato. Manduria, che ha già avuto contati con la società, non è dato sapere se abbia o meno firmato. Il tutto, come sempre, all’insaputa del territorio e nella totale serenità delle forze ambientaliste locali e provinciali.
Nazareno Dinoi
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5 commenti
Federica Dinoi
mar 29 maggio 2018 05:17 rispondi a Federica DinoiMa almeno che ci risparmiassero il pestilenziale odore!!! Non si può fare nulla per questo?
Cittadino Delmondo
dom 27 maggio 2018 04:35 rispondi a Cittadino Delmondo...peccato poi che la discarica è stata costruita sul limite di provincia Taranto/Brindisi, ad appena 2km dal santuario di San Cosimo....più o meno come fa la Francia che chiama sue le centrali nucleari e ottiene ogni beneficio ma le costruisce sui confini di stato con gli altri paesi europei....complimenti a chi autorizza queste perle!
Giovanni Cazzato
sab 26 maggio 2018 04:17 rispondi a Giovanni CazzatoTutto sempre grazie alla regione di Emiliano che ha molte particolari attenzioni per la provincia di Taranto e per Manduria
Antonio
sab 26 maggio 2018 12:01 rispondi a AntonioManduria e i manduriani nn possono accettare e sottostare al diktat della Regione Puglia e di Manduria ambiente che gestisce la discarica in loco. La nostra città sarà il capoluogo pugliese della mer....Dove sono i nostri rappresentanti regionali che nn hanno battuto ciglia quando è stata presa questa decisione. Assisteremo al carosello dei mezzi che transiteranno per le vie di Manduria con il carico dei regali della Puglia.Al danno si aggiunge la beffa: nn ci sarà nessun vantaggio economico per noi contribuenti ma solo respireremo cattivi odori. Grazie Emiliano!!!!!!!!
lorenzo
sab 26 maggio 2018 06:52 rispondi a lorenzoChe le forze ambientaliste locali non sapessero niente è da verificare. Però può essere. Che manduria oltre al prestigioso primitivo diventi il ricettacolo di zona dei rifiuti altrui è grave. Al nord in Franciacorta (bs), il consorzio vini e la popolazione hanno lottato fino a Bruxelles e hanno fatto revocare autorizzazione regionale x una discarica ad Erbusco a tutela delle vigne pregiate. Mah